CRONACA
Commercianti ricevuti al Comune. Pepe: “Detassazione per chi ha subìto danni”. Poi polemizza con la Protezione Civile
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ORE 19:30 – Una delegazione di circa quindici commercianti è stata ricevuta a Palazzo Mosti intorno alle 18 dal sindaco Fausto Pepe. Con il primo cittadino erano presenti: l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Cosimo Lepore; l’assessore comunale al Patrimonio e Risorse Umane, Pietro Iadanza, l’assessore comunale alle Attività Produttive, Nicola Danilo De Luca.
Nel vertice appena concluso, Pepe ha analizzato le cause che hanno portato all’allagamento di via Napoli lo scorso venerdì.
“Lo scolmatore realizzato per la zona di Santa Colomba – ha detto Pepe – non è stato sufficiente ad arginare la portata d’acqua. A questo va aggiunta come concausa la natura del nubifragio molto consistente che ha fatto collassare il tratto di fognatura all’altezza di via Napoli. Il collasso è avvenuto in contrada Fantozzi, in linea d’aria a circa un km di distanza da dove è accaduta l’esondazione”.
Il sindaco ha elencato tra le cause anche la mancata allerta della protezione civile regionale che alle 18:48 di venerdì scorso, in piena tempesta, ha comunicato al Comune un bollettino meteo nella norma.
Sarebbe stato Palazzo Mosti – secondo quanto riferisce il sindaco – ad avvertire la Protezione civile campana sulla criticità nel territorio sannita.
“Aprirò una vertenza – ha dichiarato Pepe – perché le aree interne non sono trattate nella maniera dovuta. Intanto la reazione del Coc è stata positiva. La macchina comunale ha funzionato intervenendo sull’intero territorio di competenza. Dieci persone – ha aggiunto il primo cittadino – sono state anche ricoverate in strutture di emergenza perché non potevano far rientro nelle loro abitazioni”.
Infine un passaggio sulla richiesta dello stato di calamità: “Stiamo facendo gli accertamenti per recuperare i fondi necessari, ma non è un’operazione semplice a causa della nuova normativa nazionale.
Intanto nel breve periodo procederemo a ripristinare il decoro urbano sui marciapiedi e le strutture colpite dal maltempo. Nella prossima giunta verrà anche proposto di creare un fondo di ristoro per chi ha subito danni dalle calamità. L’iniziativa sarà inserita nel prossimo bilancio previsionale”. Secondo quanto si apprende, il contributo non sarà di natura economica ma una sorta di detassazione comunale.
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Non si placano le polemiche dopo il nubifragio che ha messo in ginocchio Benevento lo scorso venerdì. Questa mattina è montata la protesta dei commercianti di via Napoli – i più danneggiati dal maltempo in città – che intorno alle 8:30 hanno bloccato per alcuni minuti l’arteria di collegamento con il quartiere Rione Libertà.
Verso le 10:30, poi, una delegazione di lavoratori si è recata a Palazzo Mosti dove ha chiesto di incontrare il sindaco. Dopo qualche momento concitato all’ingresso, i commercianti sono entrati e hanno incontrato nell’aula consiliare il comandante della Polizia Municipale, Giuseppe Moschella, che ha fatto da portavoce di Fausto Pepe. Il primo cittadino, infatti, è al momento ancora impegnato in una riunione al IV Settore in viale dell’Università.
Dopo la chiacchierata con Moschella, la delegazione è riuscita ad ottenere un appuntamento con il sindaco per le 18 di questa sera. Intanto il consigliere comunale dell’Udeur, Luigi Ambrosone, ha comunicato che è stata convocata una riunione congiunta delle commissioni Lavori Pubblici, Urbanistica e Attività Produttive: l’obiettivo è valutare danni e analizzare possibili soluzioni. Secondo il mastelliano, le commissioni si riuniranno nel giro di qualche giorno.
“Il sindaco Fausto Pepe – ha spiegato Moschella ai commercianti – sta facendo richiesta per lo stato di calamità naturale dovuto all’enorme quantità d’acqua caduta nel weekend scorso. Il forte temporale, che ha fatto cadere circa 48 mm d’acqua in un’ora a differenza del 2009 quando ne caddero 33 mm, – ha aggiunto il comandante – ha procurato il collasso della rete fognaria. Il primo cittadino sta lavorando su questi aspetti per elaborare la richiesta”.
Infine due curiosità: dagli accertamenti eseguiti, sembrerebbe che l’acqua entrata nei negozi di via Napoli non sia affluita attraverso le porte e le finestre, ma dai sanitari degli esercizi stessi.
Inoltre, secondo una primissima ed approssimativa stima effettuata dal Coc, i danni per l’intera città si aggirerebbero intorno ai 500mila euro.