CRONACA
Benevento: dopo l’omicidio suicidio al Rione Libertà, dolore e silenzio per l’ultimo saluto all’appuntato Chiumiento
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“C’è bisogno di silenzio per comprendere il mistero della morte ed immergerci nella risurrezione di Cristo”. Con queste parole don Emilio Di Muccio, il cappellano militare dei Carabinieri di Benevento, ha aperto l’omelia del funerale di Luigi Chiumiento, l’appuntato scelto dei carabinieri che lo scorso 21 giugno ha prima sparato alla moglie, Raffaella Ranauro, e poi si è tolto la vita con un colpo di pistola alla testa.
E silenzio è stato. Prima assordante, scandito dal suono delle campane, quello che ha accolto la salma dell’uomo al suo arrivo al Sacro Cuore di Gesù di Benevento in via Meomartini, a due passi dal Comando Provinciale dell’Arma.
Poi la quiete, quasi surreale, rotta solo dal dolore dei familiari, amici e colleghi che hanno gremito la chiesa per dare l’ultimo saluto al loro caro. Moltissimi erano i giovani presenti alla celebrazione: compagni di classe e di giochi, dei tre figli della coppia, che anche in un momento così difficile non hanno voluto abbandonarli.
Alle 17.45 la bara viene portata in spalla attraverso la navata principale. Tutto ripiomba nel silenzio incredulo di chi conosceva la coppia e di chi non ha più parole e non sa spiegarsi come sia accaduto tutto questo.
A parlare è solo il cappellano militare: dal pulpito esprime tutto il suo cordoglio alla famiglia e all’Arma, rappresentata dal comandante provinciale Antonio Carideo. Poi la salma viene affidata alla Virgo Fidelis, protettrice dei Carabinieri, “madre affettuosa – recita don Di Muccio – che accoglierà tra le braccia il compianto Luigi”.
Alla fine ancora silenzio, si dispensa dalle condoglianze alla famiglia e tutti vanno a casa. Ma molti ritorneranno domani, sempre in silenzio, quando il rito si ripeterà; questa volta per la madre dei tre ragazzi. Ultimo atto di una tragedia che lascia ammutoliti.