Sindacati
Ugl, stato di agitazione della polizia penitenziaria. Il segretario generale Moretti in visita al carcere sannita
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Carenza di personale, sovraffollamento dell’istituto penitenziario, mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro e carenti relazioni sindacali con la direzione. Questi sono solo alcuni dei motivi che hanno spinto l’organizzazione sindacale Ugl di polizia penitenziaria di Benevento a proclamare lo stato di agitazione dei suoi iscritti.
Per la mattinata di oggi era, anche, prevista una manifestazione di protesta, difronte i cancelli del carcere sannita, “che poi è stata sospesa – hanno spiegato dal sindacato – vista l’apertura al dialogo dimostrata dalla direzione”.
C’è stata invece la visita alle strutture della casa circondariale di Benevento da parte di una delegazione nazionale e regionale dell’Ugl.
“A Benevento, come nel resto d’Italia, – ha commentato il segretario generale della sigla sindacale, Giuseppe Moretti – la polizia penitenziaria è costretta a lavorare in luoghi spesso non sicuri. Oggi siamo qui per verificare le reali condizioni in cui versa la struttura del capoluogo sannita”.
A preoccupare, però, non è solo la fatiscenza degli edifici, ma anche le operazioni che si svolgono all’esterno delle carceri. “Mezzi obsoleti per le traduzioni – ha aggiunto Moretti – mettono a rischio la sicurezza di agenti, cittadini e detenuti”.
La manifestazione dell’Ugl sannita giunge in seguito anche all’ aggressione subita da due agenti all’interno del carcere di Benevento lo scorso 16 maggio. Un atto di violenza che pone dubbi anche sulla sicurezza per gli operatori della polizia penitenziaria.
Dopo la visita della delegazione, la giornata è proseguita con un incontro – dibattito tra i sindacalisti e il personale in servizio alla casa circondariale. “Un modo – hanno concluso gli esponenti dell’Ugl – per portare alla luce eventuali nuove problematiche da presentare alla direzione dell’istituto”.