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Tribunale di Benevento, sporcizia e abbandono nelle camere di sicurezza. Il Si.N.A.P.Pe scrive a Pepe e Blasco
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Stato di abbandono, sporcizia e pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica delle camere di sicurezza presso il Tribunale di Benevento. A denunciarlo in una lettera è la segreteria regionale del Si.N.A.P.Pe (Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria), che ha provveduto lo scorso 20 aprile ad inviare la missiva al prefetto Blasco, al sindaco Fausto Pepe e al presidente del Tribunale sannita Rocco Carbone.
“A circa quattro mesi di distanza dalla prima segnalazione fatta alle autorità competenti senza ricevere riscontri – spiega il sindacato – continuano a pervenirci lamentele sullo stato delle condizioni ambientali e di sicurezza degli ambienti.
Per meglio denunciare le condizioni in cui è costretto ad operare il personale di Polizia, è stato anche recapitato al sindacato un plico in forma anonima nella bacheca sindacale contenente foto che raffigurano lo stato dei luoghi”.
Secondo quanto afferma il Si.N.A.P.Pe, le camere di sicurezza, essendo accessibili a tutti poiché sprovviste di idonee porte di chiusura, vengono utilizzate come se fossero una sala adibita a fumatori o un deposito-discarica del Palazzo di Giustizia.
“Non è sporadica – spiega il sindacato – la presenza in prossimità degli accessi di scatole di cartone e materiale di ogni tipo (stampanti rotte, travi in legno, macchinari fuori uso).
Giunti con non poca fatica alle camere di sicurezza, – continua la lettera – si apre uno scenario degno delle peggiori rappresentazioni cinematografiche: i servizi igienici, sia per il personale che per gli utenti tradotti, sono sprovvisti di carta igienica, di sapone e di carta asciugamani e/o dei dispositivi asciugamani elettrici.
Gli spazi presentano, inoltre, diversi limiti: la stanza numero 1 è priva di un occhiello per la chiusura, la numero 4 e 5 sono cieche e l’illuminazione artificiale non è funzionante, la numero 3 e la numero 4 hanno la panca sradicata dal muro.
E ancora: le porte di ingresso/uscita dell’aula della Corte d’Assise sono in legno non chiuse e prive di qualsivoglia sistema di chiusura e quindi accessibili da chiunque, dato che, non esiste in pianta stabile, un addetto alle camere di sicurezza.
Tra le note dolenti, inoltre, anche la mancata previsione di nessuna bocchetta di aerazione lungo tutto il condotto interno alle camere di sicurezza, per il riscaldamento e il refrigerio degli stessi locali, i quali risultano conseguentemente eccessivamente freddi nella stagione invernale ed eccessivamente caldi in quella estiva”.
Per tutte queste ragioni, il Si.N.A.P.Pe richiede “tempestivi interventi, per porre in condizioni di sicurezza i locali al fine di prevenire e impedire qualsivoglia tentativo che turbi l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché, tentativi di evasione mediante appoggi esterni”.
Nella lettera il sindacato chiede anche un incontro con il Prefetto Blasco per meglio chiarire le problematiche degli Operatori della Polizia Penitenziaria che si ritrovano ad operare sul territorio.
Giam.Fel.