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Nel Sannio cassa integrazione +103,4% tra febbraio e marzo 2013
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+103,4% è l’aumento della cassa integrazione guadagni registrato tra febbraio e marzo 2013 nella provincia di Benevento.
Il dato allarmante diffuso dalla Uil che spiega:
“Sul territorio sannita nel febbraio 2013, erano state autorizzate 89.704 ore di cassa integrazione ordinaria. Mentre erano 188.463 le ore di cassa integrazione straordinaria erogate. Erano state somministrate, poi, 13.021 ore di cassa integrazione in deroga. Totale: 291.188.
Nel marzo 2013, le ore di cassa integrazione ordinaria risultano pari a 111.273. L’indicatore della straordinaria segna 477.036 ore. Le distribuite in deroga ammontano solo a 3.912 ore. Totale: 592.221.
L’analisi evidenzia, dunque, – sottolinea il segretario provinciale Fioravante Bosco – che alla differenza dei dati comparati tra i mesi di febbraio e marzo 2013 corrisponde una percentuale di +24,0% per gli ammortizzatori sociali ordinari, +153,10% per la cassa integrazione straordinaria e -70,0% per quella in deroga.
Quindi la percentuale di aumento della cassa integrazione guadagni tra febbraio e marzo 2013 è stata pari a +103,4%.
Disponibile, sempre per quanto riguarda il Sannio, anche il raffronto tra il 1° trimestre del 2012 (1.465.192 ore totali di cassa integrazione) e il 1° trimestre del 2013 (1.090.603 ore totali di cassa integrazione) con una diminuzione del 25,6%: il crollo è dovuto all’inabissarsi della cassa integrazione in deroga, ancora ferma al palo per via della burocrazia regionale e nazionale”.
La sigla sindacale sannita ha poi commentato anche i dati a livello nazionale del terzo rapporto 2013 sulla c.i.
“Sono 69 le province che hanno registrato un aumento delle richieste a marzo 2013 rispetto al precedente mese di febbraio, con l’incremento maggiore a Messina (+504,8%).
E’ importante sottolineare – dichiara il segretario – come 11 lavoratori su cento del settore privato conosceranno, se continua questo trend, l’amara esperienza della cassa integrazione. Un dato allarmante dal punto di vista sociale che merita di essere affrontato anche sul versante delle politiche fiscali.
Infatti, è bene ricordare che nel 2013 i lavoratori contribuenti dovranno sborsare mediamente 712,00 euro tra Imu, Tares e addizionali locali. Ma, cosa grave, solo pochissime amministrazioni locali prevedono agevolazioni per coloro che hanno perso o rischiano di perdere il lavoro.
E con poco più di 800,00 euro al mese essere un bravo contribuente è una vera e propria impresa. Invece, quando la crisi colpisce, si dovrebbe e si potrebbe reagire proteggendo le persone, tutelandole con integrazioni salariali e alleggerendo loro il carico fiscale”.