Scuola
Tagli: mobilitazioni studentesche in 90 piazze italiane. In città è boom di presenze nei bar del centro
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La riforma del ministro della Pubblica Istruzione, Francesco Profumo, e i relativi tagli all’istruzione della spending review; il rinnovo del contratto fermo dal 2009 e la restituzione degli scatti; la modifica della legge sulle pensioni che impedisce l’ingresso di giovani docenti e Ata nella scuola; il nuovo concorso inutile e costoso; finanziamenti adeguati e investimenti in tecnologie e innovazioni.
Sono questi i motivi che hanno spinto in piazza migliaia tra studenti e insegnanti in più di novanta città italiane, supportati anche dalla presenza della Cgil. Una contestazione vissuta in maniera alternativa dagli studenti beneventani che al corteo hanno preferito un caffè al bar tra amici.
Ma quando gli chiediamo le ragioni della protesta la risposta non può certo dirsi convincente. Decisamente poco informati ma sicuramente desiderosi di bigiare la scuola come confermano ai nostri microfoni quelli intervistati, fatta eccezione per qualcuno motivato e sufficientemente consapevole che bisogna far sentire la propria voce.
Le dichiarazioni degli studenti nel servizio.