Sindacati
Polo tessile di Airola. Ugl: “L’accordo è una boccata d’ossigeno per i lavoratori”
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Per i 390 lavoratori dell’ex polo tessile di Airola, l’accordo sottoscritto lo scorso 4 settembre in Regione Campania era l’unica alternativa al licenziamento. L’Ugl difende così la scelta che ha di fatto consentito una proroga della cassa integrazione fino a dicembre 2013, ricordando che il prossimo 30 settembre sarebbe scaduta la precedente proroga con la conseguente messa in mobilità dal primo ottobre.
“Una boccata d’ossigeno per i lavoratori e le loro famiglie”, spiega il segretario dell’Ugl sannita, Domenico Penna. Pensiero condiviso anche dal rappresentante aziendale, Antonio D’Aria, anche lui ex lavoratore di una delle aziende ormai in liquidazione, la Tessival Sud. ” O si faceva quell’accordo o si andava tutti a casa licenziati”, aggiunge D’Aria.
I 15 mesi – sottolinea l’Ugl – potranno servire anche per far sì che i progetti per ora solo sulla carta per la ricoversione dell’area industriale caudina trovino modi e tempi per realizzarsi.
Ai lavoratori preoccupati del fatto che l’accordo li escluda dalla ricollocazione e reinserimento, il sindacalista risponde: “Qualsiasi azienda che si insedierà ha interesse ad attingere dal bacino di mobilitati in quanto usufruirà di forti agevolazioni economiche da parte dello Stato”.
Sulle polemiche nate in questi giorni con le altre tre sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil che non hanno firmato l’accordo, l’Ugl preferisce non commentare. E a chi lo accusa di aver favorito il datore di lavoro che ha risparmiato qualche mese di versamenti all’Inps, Domenico Penna replica: “Abbiamo fatto un’attenta riflessione. Essendo queste due società in liquidazione, l’azienda non verserà alcunché all’Inps.
Ma il vincolo imposto era il seguente: “Se non si firma l’accordo, non chiederemo proroga di cassa integrazione”. Abbiamo ritenuto di firmare l’accordo per salvaguardare i lavoratori e non per far risparmiare il datore di lavoro. Noi – conclude Penna – rappresentiamo i lavoratori e non altri interessi”.