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Comune di Benevento

L’opposizione abbandona l’aula, sciolta la seduta del Consiglio comunale

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“Con 15 presenti la seduta è sciolta”

E’ l’epilogo dell’assise odierna del consiglio comunale a Palazzo Mosti, che, iniziata con un’ora e un quarto di ritardo non è riuscita a discutere nessuno dei tre punti all’ordine del giorno perchè, dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, i gruppi di minoranza hanno deciso all’unisono di abbandonare l’aula.

“Abbiamo atteso quasi un’ora e mezza – ha dichiarato il capogruppo di Tél, Mario Pasquariello – contrariamente a quanto dice il regolamento e gli accordi presi, perchè la mezz’ora canonica è anche accettabile, di più no. Ricordiamo anche che il consiglio è iniziato solo grazie alla presenza dei consiglieri di minoranza”.

Un’opposizione compatta che ha lamentato le assenze nei banchi della maggioranza a partire dal primo cittadino e gli assessori.
Un segno di protesta il loro per dimostrare che "l’amministrazione Pepe non ha i numeri per governare” ma anche per rimarcare che l’ultimo consiglio comunale risale allo scorso 28 dicembre 2011.

“Da dicembre dell’anno scorso – ha aggiunto Pasquariello – non si riesce a tenere un Consiglio perchè non vi è una maggioranza, i cittadini di Benevento lo devono sapere ed io spero che si possa porre fine al più presto a questo scempio”.

L’assise odierna avrebbe dovuto approvare due regolamenti quello per l’istituzione degli spazi utilizzati per il carico e scarico merci e il regolamento per l’erogazione dei contributi d’integrazione al reddito oltre a provvedere alla sostituzione del componente dimissionario alla Commissione edilizia integrata.

“Tutto riaggiornato alla prossima settimana” – ha detto il presidente del consiglio comunale, Luigi Boccalone che ha nel frattempo convocato i capigruppo per individuare una nuova data.
“Reintegreremo gli ordini del giorno – ha spiegato – oltre ai due regolamenti e alla nomina per la Commissione edilizia integrata ci sarà anche la problematica Asia”.

Sui ritardi nell’avvio dei lavori della seduta Boccalone aggiunge: “L’opposizione ha formalmente ragione; però devono convenire come me che molto spesso sono sia i consiglieri di minoranza che di maggioranza a chiedere alla presidenza di mettere un’ora consona per i consigli comunali, di mattina poi lavoriamo tutti, e mi chiedono anche, nel momento in cui non si è presenti nell’orario stabilito, di ritardare un pò.

Comunque -conclude – dalla prossima volta l’orario lo faccio sottoscrivere dai consiglieri in modo tale che, ad esempio se la seduta è stata fissata alle 11.30, io alle 11.31 chiamo l’appello, così, su questo punto, non ci saranno più problemi.”

“Siamo basiti dal comportamento posto in essere dalla minoranza “presente-assente” – dichiarano dalla maggioranza consiliare.

Invero pensiamo che la seduta odierna avrebbe dovuto portare a conclusione processi già avviati e discussi nei mesi scorsi nelle rispettive commissioni consiliari – si legge in una nota a firma dei capigruppo a Palazzo Mosti, (Francesco Zoino (IdV), Angelo Miceli (PD), Aldo Damiano (Lealtà), Mario Cangiano (API) ).

Ci riferiamo al regolamento per l’individuazione degli stalli di sosta per il carico e scarico merci ad uso delle attività commerciali, che mai come in questa contingenza temporale avrebbero potuto beneficiare di una qualche proposta migliorativa dal Consiglio stesso, ed al regolamento per il sostegno contributivo al reddito per famiglie disagiate, sul quale ogni parola per definirne l’utilità risulta essere addirittura superflua.

Oggi, quindi, – prosegue la nota – il consiglio nella sua interezza avrebbe dovuto mostrare la propria coesione e responsabilità di massimo organo cittadino nel voler offrire alla comunità nuovi sistemi e nuove regole atti ad alleviare le numerose problematicità e sofferenze già fatalmente acuite da una crisi che non dipende certo dalla compagine risultata vincitrice delle scorse elezioni amministrative.

Il lavoro condiviso e congiunto fatto nelle commissioni è stato tradito dalla voglia di alcuni di voler porre a tutti i costi in risalto presunte difficoltà della maggioranza.

A nostro avviso, però, a restare sconfitta da questa pratica da “prima repubblica” è stata la sola città, che ancora una volta deve prendere atto come una certa rappresentanza politica non sia veramente all’altezza dei compiti affidatigli dagli elettori”.

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