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Cgil: conferenza stampa di preparazione all’incontro a San Bartolomeo in Galdo
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La CGIL di Benevento il 6 giugno alle ore 11,00 presso la sede della CGIL provinciale, sita in Via L. Bianchi 9, terrà la conferenza stampa per annunciare l’iniziativa che si svolgerà a San Bartolomeo in Galdo il giorno 8 giugno alle ore 16,00 presso la sala Consiliare della Comunità Montana di San Bartolomeo “lavoro, sviluppo, crescita ed innovazione per uscire dall’isolamento”.
"Il Sannio in questi anni, è diventato estrema periferia regionale,- scrive il sindacato – è diventato un territorio a cui non si guarda con attenzione per le sue dinamiche di sviluppo. Un ruolo importante spetta all’ Università, per lo stimolo e la crescita della capacità di accoglienza della città di Benevento, facendo leva sulla spinta culturale proveniente dall’ esperienza di “Città Spettacolo”, insieme alle attività artistiche, museali e del conservatorio, per il rilancio delle iniziative turistiche provinciali e della cultura enogastronomica sannita. In secondo luogo si impone la necessità di interazione con le attività produttive e industriali del territorio sul terreno della ricerca e dell’ innovazione tecnologica, per misurarsi con il mercato internazionale. Gli stessi Enti di governo del territorio (Provincia e Comune di BN) devono indirizzare il proprio sforzo sul terreno della trasformazione con una visione non limitata solo alla gestione dell’ esistente, ma proiettata verso l’ esterno, avendo il coraggio, nonostante le ridotte dimensioni geografiche dell’ area, di misurarsi con le sfide globali.
Questa situazione ha però bisogno di un rilancio del decentramento amministrativo, affinché nuove deleghe arrivino alla Provincia e nello stesso tempo, bisogna affrontare il problema spinoso dell’ associazionismo dei Comuni. La necessità di una riforma degli Enti Locali si impone con tutta forza per favorire un migliore utilizzo di energie altrimenti disperse sia a livello economico che professionale. A tal proposito la scure dei tagli indiscriminati che Governo e Regione hanno applicato ad esempio sulle Comunità Montane, altro non è stato che un momento di ulteriore crisi con i lavoratori messi in mobilità, mancando un progetto alternativo di costruzione e di raccordo basato su una efficiente politica della montagna.
Tuttavia, i settori produttivi possono aumentare il livello di modernizzazione del tessuto sociale e culturale modificando lo stesso costume che crea nuova domanda generale di servizi e nuovi interessi. L’ agricoltura e la piccola impresa, insieme alle ingenti somme di fondi europei, hanno prodotto un rilancio del sistema finanziario bancario che, interagendo con la nuova domanda di edilizia civile e di ammodernamento viario e dei trasporti, hanno costruito le basi di una nuova potenziale rete a sostegno del tessuto produttivo, che deve vedere nello sviluppo della filiera agro-alimentare, nella zootecnia di eccellenza, la logistica e il turismo, i filoni naturali e principali dello sviluppo nel Sannio, insieme agli interventi produttivi imperniati su una grande innovazione tecnologica e scientifica. Il Sannio però soffre fortemente di una inesistente politica sulle infrastrutture pesanti.
La crescita di un territorio passa innanzitutto attraverso una sana e attenta politica dell’infrastrutturazione, una lettura del presente e una corretta programmazione degli interventi futuri. È attraverso la mobilità di persone, di beni , di merci che un territorio costruisce e verifica le sue potenzialità di crescita e di sviluppo. Una efficiente rete infrastrutturale non solo pone le basi per crescita economica qualitativa, ma essa funge da effetto moltiplicatore per tutto ciò che vi è collegato. Per questo risulta indispensabile realizzare alcune infrastrutture che permettano a queste zone di uscire dall’isolamento non solo geografico ma anche economico. La Benevento-Telese-Caianello, il potenziamento della BN-Na via Valle Caudina, il completamento della Fondo Valle Isclero sono opere di immediata realizzazione.
L’alta Capacità/alta velocità, grande opera infrastrutturale, che collegherà i due corridoi europei, due mari, due sistemi di portualità, è un’occasione determinante per far ritornare il Sannio nella sua naturale posizione baricentrica rispetto a queste grandi aree da collegare. Se sapremo governare questi processi si apriranno per il Sannio e per le zone interne, grandi prospettive; potremo far valere la nostra centralità territoriale anche in termini di centralità dello sviluppo. Pertanto è necessario creare un raccordo politico tra Provincia, Regione e Centro Nazionale, per evitare che gli sforzi conseguiti sul territorio rischino di svanire in breve tempo. La completa attivazione della banda larga è un ulteriore momento di valorizzazione. La CGIL ha sempre sostenuto convintamente il processo di infrastrutturazione, poiché la mobilità delle merci e delle persone determina di per sé un processo di crescita. Quindi infrastrutturazione, trasporti e logistica sono le condizioni preliminari all’ attrazione di nuovi
investimenti produttivi che insieme alla rete dei servizi crea le convenienze necessarie per un insediamento industriale. Il lavoro nel Sannio è però divenuto ormai un problema di reale emergenza. La macchina occupazionale è ferma poiché le aziende hanno paura di assumere, sia per gli effetti della crisi che ha investito il mondo da circa due anni, sia per la nuova crisi che attraversa la Spagna, la Grecia e che può investire in breve anche l’ Italia, essendo questa, tra i Paesi esposti per l’ alto debito pubblico. A ciò si aggiunge il totale abbandono dello Stato sulle politiche del mezzogiorno, affamando interi settori produttivi che insieme alla chiusura dei poli tessili di Airola e del Fortore, e il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, hanno generato una totale stasi occupazionale."