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Provincia di Benevento

Misura 322 del Por Campania: 21 milioni di euro per i borghi sanniti

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Approfondita discussione, stamani, sull’opportunità costituita dalla Misura 322 del Por Campania per la rivalutazione dei borghi rurali sanniti presso la Sala Consiliare della Provincia di Benevento nel corso di un “workshop” promosso dall’assessorato all’agricoltura della Regione e dalla stessa Provincia.

La Misura 322 è finalizzato ad indirizzare risorse economiche pubbliche e private per la riqualificazione del patrimonio culturale rurale ed in particolare dei borghi rurali, cioè di quei piccoli centri aventi all’interno delle loro mura caratteristiche architettoniche storicamente riconoscibili, favorendone il recupero di attrattività turistica e capacità produttiva.

L’illustrazione del programma è stata svolta dal presidente e dall’assessore alle politiche agricole della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile e Carmine Valentino; dal consigliere per l’agricoltura del presidente della Giunta regionale della Campania, Vito Amendolara e dalla dirigente del Settore ITABI della Regione Campania, Daniela Carella.

Al confronto hanno preso parte i Sindaci dei territori interessati, i Soggetti dell’Associazionismo e del mondo sindacale agricolo, dell’artigianato e del commercio, assessori e consiglieri provinciali, i presidenti delle Comunità Montane, amministratori locali, i rappresentanti degli ordini professionali.

“Si tratta di un intervento di natura strategica per questo territorio”: così il presidente della Provincia sannita, Aniello Cimitile, nel presentare la Misura 322, che contribuisce a realizzare, secondo il presidente, quella strategia complessiva del Sannio quale “cintura verde” della Campania che la Provincia ha elaborato e che sta portando avanti. Cimitile ha ricordato che i borghi rurali sanniti interessati sono quelli in prevalenza ricadenti nell’area dell’Alto Tammaro e Fortore dove, peraltro, si indirizzano altri progetti della Provincia per l’infrastrutturazione immateriale, per la valorizzazione delle risorse zootecniche e agricole e della stessa risorsa acqua raccolta dalla diga di Campolattaro. In questa ottica, ha proseguito Cimitile, l’intervento finalizzato al recupero e alla valorizzazione dei borghi rurali, per la sua multidisciplinarietà, potrà dare una svolta importante perché abbraccia il recupero sia architettonico degli edifici sia pubblici che privati, che delle attività artigiane e promuove iniziative di carattere turistico. Si apre ora, ha concluso Cimitile, la fase nella quale i Comuni saranno in competizione tra loro per la presentazione di una progettazione esecutiva efficace e concreta alla Regione ai fini della concessione del relativo finanziamento. Da qui la necessità di questo workshop per illustrare a chi deve presentare i progetti le finalità del provvedimento.

L’assessore Valentino ha ricordato che dei 19 Comuni sanniti che hanno risposto alla Provincia per un Bando del 2010 sulla Misura 322, avendone i requisiti di base previsti dalla normativa europea per i borghi rurali, saranno infine 7 o 8 ad accedere alle risorse finanziarie disponibili e che assommano per tutta la Provincia a 21 milioni di Euro.

È una grossa opportunità, in termini di sviluppo agricolo, commerciale ed artigianale nonché di salvaguardia dell’enorme patrimonio artistico ed architettonico custodito nei nostri borghi rurali – ha detto Valentino: il programma insiste su realtà importanti del nostro Sannio e può riavviare e nello stesso tempo migliorare la qualità della vita di questi borghi rurali in aree che negli anni sono state messe a dura prova dai fenomeni come la desertificazione sociale, offrendo nuove opportunità in termini produttivi.

Il consigliere per l’agricoltura del presidente della Regione Campania, Amendolara, dal canto suo, nell’intervenire nel workshop, ha esordito affermando che la Misura 322 costituisce un ulteriore sforzo importante della Regione a favore delle aree interne ed in particolare di quei comuni che contano meno di 2mila abitanti, i cosiddetti “Villaggi rurali”.

La Misura interviene affinché all’interno di queste realtà si possano implementare attività imprenditoriali, creando occupazione e infrastrutturazione per migliorare le condizioni di accoglienza di questi territori. Per il Sannio si tratta di circa 21 milioni di euro – ha proseguito il consigliere -: in opposizione al luogo comune sul “napolicentrismo”, ha aggiunto Amendolara, questo intervento della Regione è concreto e reale e, insieme al PIRAP e alle ulteriori risorse per le aree Parco, insieme ai PIF, realizza un pacchetto di risorse finanziarie rilevanti che incidono sul tessuto economico imprenditoriale e anche istituzionale delle aree interne, in particolare in provincia di Benevento.

I Comuni – ha aggiunto Amendolara – hanno due grandi opportunità. La prima concerne le infrastrutture, l’accoglienza e la cura del territorio; la seconda, che ad avviso del consigliere è ancora più importante, concerne lo sforzo di trovare sinergie tra Istituzioni pubbliche ed imprenditoria privata per mettere in moto ed implementare attività produttive, puntando sull’artigianato, turismo, attività di multifunzionalità in agricoltura. Tutto ciò, ha concluso Amendolara, può far sì che un piccolo comune esalti le sue peculiarità artistiche e storiche, ma faccia anche in modo che lo stesso villaggio rurale sia frequentabile, attrattivo, grazie ad una migliore qualità della vita.

La funzionaria responsabile della Misura 322 per la Regione, Carella, ha quindi illustrato in estrema sintesi le norme procedurali e tecniche del provvedimento, affermando che lo stesso sollecita “buone pratiche” da parte di tutti i protagonisti, cioè sia le Istituzioni pubbliche che i privati. I Comuni stanno stimolando i loro territori e la loro economia: con la Misura 322 si interviene per una partecipazione che all’interno del bando è prevista nella misura del 20% per i privati, con un finanziamenti fino al 65%; mentre per la parte pubblica l’intervento è finanziabile al 100%. Ogni Comune deve presentare un unico programma d’intervento che sia omogeneo, interdisciplinare e coinvolgente pubblico e privato.

Al termine di questa fase introduttiva, si è sviluppato un ampio ed articolato dibattito per avere chiarimenti e delucidazioni di natura tecnico-procedurale.

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