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AltraBenevento, Corona: “Il L@P Asilo 31 pagasse il fitto come le altre cooperative”

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“Gli occupanti della struttura devono presentare il rendiconto dei finanziamenti ricevuti e delle attività rese conteggiando le quote pagate dagli utenti; devono pagare il fitto come fanno le altre cooperative sociali e pure i Boy Scouts e devono usare l’ex asilo solo per le attività educative degli insegnati precari. I gruppi politici si trovassero un’altra sede da pagare di tasca, come fanno gli altri partiti, movimenti o liste civiche”.

Lo afferma Gabriele Corona di AltraBenevento, in merito alla decisione del Comune di chiedere un fitto di 1500 euro alla cooperativa L@p Asilo 31 per l’utilizzo dei locali di via Firenze.

“I fratelli Basile – spiega Corona – hanno sostenuto di aver firmato, nel 2010, con il sindaco una convenzione per l’uso gratuito dell’ex asilo al fine di svolgervi le varie attività dei gruppi che occupano la struttura. A sostegno di questa tesi hanno fornito alla stampa la copia dell’atto, che però, non è una convenzione, ma solo un “Protocollo di intesa” tra il Comune di Benevento e la Cooperativa Sociale no Profit R.A.P.P.S.S. (Rete Autorganizzazione Popolare Precari Scuola Sannita).

Nella “Clausole finali” del documento si legge “copia conforme dell’originale verrà inviata all’Ufficio Patrimonio per la redazione del relativo contratto tenendo conto di tutti gli sgravi fiscali previsti per le associazioni senza scopo di lucro”. Era chiaro, quindi, che a quel Protocollo di Intesa doveva far seguito un contratto che avrebbe stabilito l’ammontare del fitto, seppure scontato. L’ufficio Patrimonio ha determinato il canone ridotto del 40% a giugno del 2011 ed ha invitato la cooperativa a sottoscrivere il contratto consegnando la lettera direttamente nelle mani di Pasquale Basile a settembre 2011. Non è recente, quindi, la decisione del Comune di pretendere il fitto e la firma del contratto e il L@P Asilo 31 lo sapeva da tempo”.

Sempre nel “Protocollo di intesa”, all’articolo “1- Oggetto Sociale” – aggiunge Corona – si legge “Il presente accordo ha l’obiettivo di disciplinare le modalità di interazione tra il Comune e la Cooperativa Sociale R.A.P.P.S.S., per la concessione e l’utilizzo del piano primo, con annesso terrazzo, dell’asilo nido di via Firenze per l’attuazione di progetti didattico-educativi e tutto quanto contenuto nello statuto della stessa, conforme agli scopi del Comune di Benevento”.

Quindi, – spiega Corona – la struttura è stata concessa in uso alla cooperativa di insegnati precari della scuola per le attività educative previste dal loro statuto. E allora, perché è stata utilizzata come sede elettorale della Lista “Benevento in Movimento” che ha sostenuto il candidato sindaco Fausto Pepe? Quella lista, è stata capeggiata da Daniela, Vincenza, Grazia Basile che è anche vice presidente della R.A.P.P.S.S., ma stentiamo a credere che lo Statuto di quella cooperativa possa aver previsto che tutte le attività politiche dei soci, e dei loro familiari, siano da considerare “progetti didattico-educativi”. Eppure, in quella struttura sono state organizzate diverse manifestazioni di Rifondazione Comunista, Brigate della solidarietà, Collettivo Studentesco ed altri movimenti dichiaratamente politici”. L’esponente di AltraBenevento si sofferma poi sulle attività didattiche svolte nel L@p.

“Nell’ex asilo – aggiunge Corona – si svolge anche l’attività di doposcuola, certamente tra i compiti istituzionali della cooperativa RAPPSS, che i volontari renderebbero in modo del tutto gratuito, come attesta il geologo Vincenzo Portoghese con una toccante lettera aperta al sindaco. Il Comune di Benevento, però, per gli anni 2010 e 2011 ha assegnato a quelle insegnanti precarie un finanziamento di 50.000 (cinquantamila euro) proprio per la realizzazione all’interno dell’ex asilo del progetto “SCU.DO.” che vuol dire “SCUOLA DOPO”. Sempre gli occupanti dell’ex asilo sostengono che le altre attività aperte ai cittadini sono gratuite, ma non sempre è così. Basta controllare il programma di attività.

Infine, una stoccata anche all’amministrazione. “Il Comune di Benevento – conclude Corona – deve spiegare perché l’ammontare del fitto è stato definito e comunicato, dopo le elezioni amministrative e chi ha concordato con i fratelli Basile che l’ex asilo poteva essere utilizzato anche per le attività politiche”.

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