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Valle Caudina

Frana di Arpaise, ‘a distanza di un anno nessun intervento: solo chiacchiere’

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In merito alla frana di Arpaise ripresa dai quotidiani a pochi giorni dall’anniversario arriva la risposta di Leopoldo Parente, la cui famiglia è stata colpita direttamente dall’evento calamitoso.

"La frana di Arpaise – scrive Leopoldo Parente – è oramai oggetto di discussione sociale costante nelle piccola Comunità di Arpaise che sta subendo la drammatica congiuntura economica.
A ciò si aggiunga l’isolamento derivante dalla chiusura della Strada Provinciale numero 1, la quale a distanza di un anno non vede ancora nemmeno l’effettuazione dei sondaggi geognostici finanziati dalla Regione Campania nel lontano marzo 2011.
E come se nulla fosse ho letto e sento parlare di un clima sociale avvelenato, ebbene credo non si possa definire così quando dei cittadini reclamano a gran voce dei diritti con mezzi democratici, e forse il fatto che ora siano in tanti, non solo i diretti colpiti, a reclamare un intervento fa capire che la inerzia forzata sta provocando notevoli disagi.
E sinceramente non comprendo come si possa parlare di estenuante lavoro dell’Amministrazione Comunale di Arpaise quando a distanza di un anno non vi è stato alcun intervento ma solo e soltanto chiacchiere. I fatti sono diversi e dicono per esempio: un distributore di carburanti con annesso bar chiuso; un’attività extralberghiera chiusa; la farmacia chiusa; la pizzeria chiusa; le altre attività commerciali annaspano.

I cittadini non ricevono risposte da interrogazioni o richieste pur legittime. Personalmente ed anche nella qualità di Presidente del Comitato la frana di Arpaise ho richiesto più volte di intervenire nel Consiglio Comunale fin dal lontano aprile del 2011 ed a tutt’oggi non mi hanno mai fatto intervenire né ho ricevuto la benché minima risposta in merito.
Ho scritto centinaia di lettere inerente la gestione della frana, la gestione degli sfollati ecc e mai sono stato notiziato. Ho richiesto di vedere atti amministrativi per la trasparenza che un Ente dovrebbe avere ma nemmeno questo è stato possibile. L’unica atto fatto che fino ad oggi ho visto è stata una denuncia querela nei miei confronti.

L’onorevole Cosenza, Assessore Regionale alla Protezione Civile, nell’immediatezza della calamità mi aveva messo a disposizione un modulo casa e l’intraprendente Amm.ne Comunale ha ritenuto che non fosse idoneo ed ha deciso che fosse meglio che io stessi in mezzo ad una strada, salvo poi lamentarsi dell’occupazione di una parte della ex scuola completamente priva della destinazione essendo totalmente in mano della Pro-loco “G. Papa”.

Secondo me il compito della Amministrazione comunale era solo quello di preoccuparsi dei propri cittadini, senza entrare troppo nel merito di questioni di competenza di altri Enti, e poi si sarebbe valutata una eventuale ricostruzione. Invece nel bilancio comunale non sono stati previsti fondi per gli sfollati della frana !!!! E questa è la fattiva Amministrazione di Arpaise che i propri cittadini non li considera proprio, come se non esistessero.

Invece sono stati spesi soldi pubblici per nominare un funzionario per la gestione della frana il quale con grande solerzia e perizia non ha fatto nulla, nemmeno far togliere i bomboloni del gas rimasti, con grande pericolo, nel corpo di frana; né sono state predisposte le schede di segnalazione danni dei privati danneggiati da inoltrare agli organi competenti; né è stata predisposto nessun tipo di progettazione post frana né ove ubicare eventuali moduli casa o containers o un programma di edilizia residenziale pubblica per garantire il diritto di abitazione degli sfollati. I miei figli sono sotto una tenda e non hanno ricevuto alcun aiuto o intervento.

Quest’amministrazione attiva l’anno scorso ci ha notificato una ordinanza ai sensi della Legge 225 del 1992 affinché non corressimo rischi inerenti il movimento franoso, per poi dimenticarsi di Noi.

La ex scuola di cui parla il signor Sindaco, è stata occupata per estrema necessità dal sottoscritto dopo ben sei mesi di inerzia amministrativa, inganni e vane promesse ed a tutt’oggi sono senza acqua calda e senza riscaldamento, e come se non bastasse qualche amministratore si diverte a staccarmi personalmente la corrente per diletto.
La struttura alberghiera che non è stata portata via dalla frana come la casa, è ormai su un dirupo e prossima al cedimento, sono necessari interventi urgenti per la messa in sicurezza, ma nonostante numerose segnalazioni non si vede nemmeno l’ombra di un progetto.

Una corretta gestione amministrativa non va fatta con questioni personali, su antipatie o simpatie, va fatta e basta perché chi governa ha il dovere di tutelare i propri cittadini e non pensare alle prebende ed alla poltrona o peggio a cercare “vendette”.

Auspico che si diano risposte concrete sia a me che alla Comunità tutta che ha diritto di sapere. Senza ricevere le solite risposte di mancanze Regionali, Statali o Comunitarie, pensando a cosa tocchi fare alla Amministrazione Comunale in primis.

Io spero che dopo le denunce-querele inoltrate alla Ecc.ma Procura della Repubblica ed a sua Eccellenza il Prefetto possa ravvisarvi qualcosa ed io e la mia famiglia possiamo avere riconosciuto qualche diritto che allo stato ci è deliberatamente denegato".

 

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