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POLITICA

‘Ricostruire il Partito Comunista’, congresso della Valle Caudina a Cervinara

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“Questi anni hanno rappresentato un banco di prova difficile ed impegnativo per i comunisti in Italia e anche in Valle Caudina. Anni dove il nostro compito principale è stato quello di rinnovarci per venire agli appuntamenti che la storia ci chiede, invece, i criteri di orientamento, sono stati gli stessi di sempre: la tensione etica e la saldezza morale, la qualità del lavoro programmatico, la partecipazione dei cittadini e dei movimenti”, scrive in una nota il Cantiere Irpino per la ricostruzione del Partito Comunista.

Come più volte affermato, il contesto locale costituisce l’ambiente entro il quale agiscono le persone. La qualità della loro vita dipende in misura rilevante dalle caratteristiche di tale contesto: il soddisfacimento dei bisogni primari, l’esistenza di un ambiente gradevole, la possibilità dì instaurare significative relazioni sociali. Ciò è sempre valso ma appare oggi ancora più importante alla luce dell’affermarsi della globalizzazione neo-liberista, da contrastare, anche attraverso il ripensamento della funzione degli enti locali. Bisogna ribaltare le tendenze conservatrici e le strategie falsamente innovative. Gli enti locali e le comunità si trovano oggi di fronte a due orientamenti contrapposti: far proprie le pratiche neo-liberiste e la devastazione sociale che costituisce il logico corollario (cercando al massimo di dare vita a qualche intervento di superficie, in grado di mitigare appena l’inciviltà profonda); o invece di diventare protagoniste di un tentativo di “rivoluzione culturale” che riesca a promuovere politiche diverse e alternative, infrangendo parole d’ordine falsamente neutrali e attivando, se necessario, momenti di lotta e rivendicazione nei confronti dei livelli istituzionali superiori.

In una fase caratterizzata, soprattutto in Italia meridionale, da precarietà e bassi salari, l’elemento di discrimine decisivo per una valutazione dell’incidenza positiva o meno dell’azione dei Comuni, inside nella loro capacità di spostare qualcosa, determinare un avanzamento sociale e culturale rispetto alla situazione complessivo che si traccia intorno ad essi. Rispetto a ciò il quadro attuale della Valle Caudina è assolutamente deficitario, se non desolante. L’impoverimento assume anche altre forme, quelle della privazione di strutture pubbliche e servizi. Tutte queste perdite concorrono a delineare un processo di marginalizzazione che si manifesta anche nella sostanziale irrilevanza della presenza di Cervinara all’interno dei vari enti di cui fa parte. Marginalizzazione significa inoltre assenza di un modello di sviluppo, di un’idea-guida, di un’ipotesi per il futuro della città.

A tale modello bisogna, contrapporre uno alternativo: l’idea di una città che combatta l’esclusione e il disagio a partire dalle componenti economiche, una città che sappia valorizzare i comportamenti partecipativi e il protagonismo popolare, dare vivibilità alle frazioni, superare ogni sorta di barriera, materiale e culturale, offrire spazi e strutture di aggregazione contro l’anonimato e l’alienazione, valorizzare l’estetica dei luoghi per una fruizione collettiva. A questi principi abbiamo ispirato la nostra azione in questi anni. È stata un’azione di denuncia di tutti i problemi irrisolti. Abbiamo cercato di dare centralità alla partecipazione democratica, svilita e mortificata dall’elezione diretta dei Sindaci. Abbiamo organizzato dibattiti e momenti di confronto pubblico. Abbiamo rappresentato esigenze e introdotto tematiche mai portate in precedenza all’attenzione della comunità cittadina. Abbiamo mantenuto alta la bandiera della sinistra cervinarese cercando di promuovere la conoscenza dei gran temi di attualità, come la globalizzazione, unitamente alla salvaguardia della memoria storica, alla garanzia dei diritti di tutti, alle grandi questioni che dominano lo scenario economico e sindacale. Abbiamo combattuto il “pensiero unico” anche nella nostra dimensione locale e abbiamo intenzione di continuare a farlo con ulteriore determinazione”.

“Su questi aspetti e sul rinnovamento – conclude la nota – affronteremo il congresso territoriale Valle Caudina, indetto domenica 18 settembre, ore 10.00, presso la sala consiliare “A. Sacco” di Cervinara. Ai lavori prenderanno parte le forze politiche e sociali. Concluderà il congresso, il Senatore Fosco Giannini”.

 

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