Ceppaloni, esplode una fabbrica di fuochi d’artificio: un morto

Mancava un quarto d’ora alle otto del mattino e come sempre Ruggero De Blasio. trentadue anni, si è recato al lavoro presso la fabbrica di fuochi artificiali di cui era titolare, la Piroflash in contrada San Giovanni di Ceppaloni. Ha parcheggiato il suo furgone rosso, ha valicato l’ingresso dell’opificio.

Poi, l’inferno.

Per cause in corso di accertamento, infatti, la struttura è stata completamente sventrata da una tremenda esplosione, i cui effetti sonori sono stati avvertiti anche a molta distanza. Gli stessi vetri dell’abitazione del De Blasio, sita poco lontano, sono andati in frantumi; la parte retrostante del furgone è stata distrutta. Per l’uomo, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato scagliato, con violenza, molto lontano (700 metri), e lo stesso reca i drammatici segni del dilaniamento. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Benevento, col comandante Vassallo, che stanno procedendo ai rilievi del caso (la fabbrica aveva il regolare permesso), ed i Carabinieri della stazione di Montesarchio.

De Blasio lascia la moglie e due figli, di 3 e 5 anni. Alla notizia dell’avvenuto decesso del coniuge, la donna ha avvertito un malore ed è stato necessario l’intervento del 118. Sul posto, inoltre, anche a colloquiare con la donna, si è recato il consigliere regionale, e compaesana, Sandra Lonardo (“…è un momento di grande dolore, non ci sono dichiarazioni da rilasciare”), imparentata con il deceduto.

La tragedia ha un precedente davvero devastante: il papà di Ruggiero (che era figlio unico), Italico, e lo zio (fratello del padre) Aniello De Blasio sono morti nello stesso modo e sullo stesso posto, una ventina di anni fa: era un 4 dicembre, ancora una circostanza che ha dell’incredibile, il giorno della festività della patrona dei Vigili del Fuoco, Santa Barbara, e la fabbrica, allora si chiamava sempicemente De Blasio, saltò in aria provocando le due vittime.

Sul posto dell’accaduto ora stanno lavorando, insieme ai Vigili del Fuoco anche gli uomini del Nucleo Artificieri di Napoli che avranno il compito di bonificare l’area e  proseguire nei rilievi tecnici, per offrire un quadro della situazione più chiaro. Obiettivo primario ora è quello di mettere in sicurezza l’area, dove da questa mattina sono giunti amici e curiosi per vedere e cercare di capire cosa sia accaduto. Qualcuno ha ipotizzato che la deflagrazione possa essere avvenuto subito dopo l’apertura della porta della fabbrica, ma questo per gli agenti è solo una supposizione. Più probabile l’ipotesi che l’uomo stesse manipolando qualcosa, che avesse già iniziato a lavorare. Anche perchè nel laboratorio non vi era corrente elettrica e tutto, dicono i vigili, era nella norma.

Gli artificieri consentiranno ai tecnici di muoversi con maggiore facilità per ricostruire la dinamica dell’accaduto. A centinaia di metri lontano sono stati già rinvenuti il busto dell’uomo e il cranio ormai irriconoscibile, ma ancora si continua a cercare tra le macerie.

Intanto, Il sindaco di Ceppaloni, Claudio Cataldo, per i funerali, proclamerà lutto cittadino.

Si è da poco concluso un primo e accurato sopraluogo degli uomini del Nucleo Artificieri e Antisabotaggio di Napoli. Un lavoro lungo che ha portato al rinvenimento di ulteriori resti, come una maglietta, ritrovata su un albero, e delle porte dell’edificio, finite oltre lo steccato. Si è cercato di ridisegnare la planimetria per avere un quadro più completo delle dimensioni dello stabile. Domani ci sarà la quantificazione del materiale rinvenuto nei depoditi, delle polveri e dei preparati adoperati per la realizzazione dei fuochi. Intanto le strutture rimaste in piedi, sono state coperte per proteggerle da eventuali piogge.