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Nel Sannio un laboratorio per produrre droghe sintetiche. La nota di Altrabenevento

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Sul numero in edicola del settimanale Panorama è pubblicato il racconto del giornalista Carlo Puca che è riuscito ad infiltrarsi, come autista, nel clan degli Scissionisti di Scampia. Il cronista – scrive in una nota Gabriele Corona, presidente di Altrabenevento – spiega come ha ingannato i camorristi per essere affiliato, descrive i covi che usano e le tecniche dell’organizzazione criminale.

Tra l’altro scrive che il 2 febbraio scorso ha guidato un’auto Lancia Y di scorta ad un’altra utilitaria, una Punto, sulla quale viaggiavano due boss venuti a Benevento per affari. No sa dove sono andati e con chi si sono incontrati perchè lo hanno fanno scendere nei pressi di piazza Duomo, ordinando “non rompere il cazzo, fatti una camminata, ci vediamo tra due ore”.

Puca racconta che ha approfittato del tempo a disposizione per “andare in un internet point per scrivere e descrivere fatti, luoghi e personaggi e spedire ad una persona di fiducia”. Poi rientra a Napoli con la stessa auto e il portabagagli pieno.

In un altro brano dell’articolo il giornalista riporta le dichiarazioni di uno dei camorristi che gli ha raccontato di un laboratorio organizzato nel Sannio per produrre droghe sintetiche. Infine aggiunge “Forse, cercando, potrei ancora trovare qualche filmato delle nostre gite fuori porta”.

Il racconto è veramente interessante – prosegue Corona – se si considera che le forze dell’ordine hanno più volte accertato che gli scissionisti di Scampia, dominanti a Napoli, mantengono rapporti organici con alcuni clan minori di Benevento e che uno dei reggenti del potente gruppo camorrista, adesso in carcere, Vincenzo Pagano, detto “Enzino” ha frequentato per molto tempo la città di Benevento, ospite di amici.

Adesso – conclude il presidente di Altrabenevento – speriamo che le indagini della Direzione Investigativa Antimafia chiariscano, finalmente, i rapporti del clan degli Scissionisti in questa “città tranquilla” e il sistema di riciclaggio dei soldi che essi accumulano grazie alle attività criminose.

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