Calcio
Benevento, non raggiungere i play/offs sarebbe un vero fallimento

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Sette gol presi, nessuno segnato. Zero punti fatti, tre sconfitte consecutive. E sette lunghezze dai playoff. I numeri non lasciano scampo al Benevento. La crisi è ufficialmente aperta seppur l’allenatore Carmelo Imbriani si sforzi a restare, in apparenza, tranquillo. Giallorossi in caduta libera, nonostante il Tnas – settimane fa – abbia restituito a sorpresa 4 punti a seguito della penalizzazione giunta in estate per il caso Paoloni.
Anche a Sorrento il Benevento è affondato senza mai indossare il salvagente. Una squadra fatta di grandi nomi, ma probabilmente priva dell’affiatamento necessario per trovare continuità e vincere le battaglie vere, quelle del campo.
I playoff sono lontani, il Benevento continua a steccare contro le dirette concorrenti e la svolta data da Imbriani, subentrato due mesi fa all’esonerato Gianni Simonelli, è archiviata.
E’ vero, a Sorrento mancavano 4 perni del calibro di Gori, Rajcic, La Camera e Sy, ma i problemi sono più radicati. E vanno al di là delle assenze.
Anemico, inoffensivo, il Benevento a Sorrento ha avuto una sola chiara occasione da gol, da calcio piazzato, con D’Anna su punizione. Per il resto tanto possesso palla, inutile. Quindi pochi alibi. Passaggi orizzontali, poco movimento, manovra lentissima ed impacciata e neanche il ritorno in campo di Cipriani ha dato quel qualcosa in più ad una squadra sull’orlo di una crisi di nervi.
Per l’ennesima volta il presidente Oreste Vigorito è costretto ad ingoiare un boccone amaro, amarissimo. Un’altra annata contraddistinta da fior fior di milioni di euro spesi sul mercato per allestire un Benevento sulla carta da promozione in serie B, forse però costruito male e troppo sui singoli.
Non raggiungere i playoff, per i sanniti, sarebbe un autentico fallimento. Al di là delle frasi di circostanza dei protagonisti che, mesi fa, parlarono di una stagione di transizione. Un modo come un altro per non dare troppo nell’occhio e viaggiare a fari spenti.
Altinier, Gori, Siniscalchi, D’Anna, Anaclerio e chi più ne ha più ne metta. Nomi di un certo calibro, tutt’altro che da campionato anonimo. Quello che il Benevento sta conducendo fra il malumore di una piazza che purtroppo ha smarrito il sorriso.
Fonte | www.resport.it