POLITICA
La città, il sindaco ed il rapporto di ‘fiducia’
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Ha ragione, il primo cittadino di Benevento, quando parla del ruolo di segretario comunale come di un ruolo “fiduciario”, interscambio di professionalità fra funzionario ed amministrazione che poggia in particolar modo sulla ‘complicità’ del vertice – del sindaco, quindi – della macchina politica di un ente locale. Ma, Pepe, nemmeno può negarsi che questa battaglia del reintegro Antonio Orlacchio l’abbia vinta, preceduta peraltro nel suo epilogo attuale dal significativo sintomo del rientro del sostituto Rossella Grasso al comune di appartenenza, Giugliano.
Nel servizio sul nostro portale Fausto Pepe non intende rivangare – ma non le ha mai rivelate in assoluto – le ragioni che hanno condotto al divorzio da Orlacchio, ad agosto. E ribadisce che le medesime ragioni – sempre non rivelate – sono ancora in piedi a gennaio, tali da non permettere di ricucire lo strappo. Ma lo stallo è evidente
E sulla ventilata ipotesi della nullità degli atti prodotti a firma di Grasso commenta che la questione è “di merito politico prima ancora che giuridico” – tale dunque da non appassionare le masse – con un capovolgimento così evidentemente artificioso della problematica da far pensare solo ad un diversivo da utilizzare nell’indecisione dell’immediato. E non è, come dire, proprio chiaro l’indirizzo da assumere: “Staremo a vedere”, per salvaguardare gli atti dell’ente.
Nell’ordine:
– opacità nelle decisioni
– imbarazzo operativo
– impasse amministrativo
Il sindaco, da persona accorta qual è, non può negarsi, alla fine, l’esistenza di alcune ragioni tali da aprire qualche piccola crepa in un rapporto “fiduciario”. Con la cittadinanza.