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AMBIENTE

Questione pini: “Conserviamo e tuteliamo il verde che abbiamo”

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“A Benevento non basta la paura per la nuova pestilenza senza fine che ha invaso il mondo cambiando la nostra vita e la nostra civiltà e forse chiudendo anche il futuro dell’umanità. Richiamando ossessivamente  responsabilità penali legate alla funzione e al ruolo di tipo  amministrativo si fanno nascere e si tengono in piedi da oltre due anni altre paure. Una cosa davvero irresponsabile.

Clemente Mastella continuamente immerso nel suo ruolo del padre caritatevole attentissimo al destino, alla sicurezza e alla salute dei cittadini che hanno commesso l’imperdonabile errore  di averlo eletto quale Sindaco della città di Benevento – scrive in una nota Carmine De Gennaro, presidente onorario di ‘Benevento città verde’ – ha convocato addirittura la “Nato” nella sede comunale. Se non andiamo errati alla riunione mancavano  solo i rappresentanti militari dell’ “esercito”, della “marina” e dell’”aeronautica”. Tutti insieme in riunione di emergenza appassionatamente. Motivo alberi pericolosi e cadenti… da chiudere il viale per sicurezza anzi piante  quasi   da abbattere perché può arrivare il maltempo e anche perché i pini hanno prodotto già un insieme di danni.  Quali danni, ce lo dici Mastella? Fammi un elenco…

In ogni zona della città, gli unici danni per le buche nelle strade, per marciapiedi divelti, per radici affioranti  abbandonate al loro destino – prosegue l’ambientalista – sono dovuti alla totale incuria amministrativa. Non viene fatta  cura e prevenzione comunale. Ai piedi dei pini, solo tante recinzioni rosse per nascondere le mancate ma necessarie e dovute manutenzioni.   Toumeyella Parvicornis  è un nome un poco complicato da leggere e da scrivere come la definizione inventata di una classe  di propensione al cedimento  inventata per i pini di Benevento con tanto di barra e poi asterisco. Il nome italiano è Cocciniglia tartaruga, un parassita, che tuttavia può essere combattuto efficacemente con mezzi naturali. Il parassita è il nemico numero uno dei pini.

Con la riunione della “Nato” al comune di Benevento di ieri – aggiunge De Gennaro – continua il tragicomico comportamento di Mastella e della sua Amministrazione sulla paventata pericolosità dei pini del viale Atlantici. Giusto un anno fa Mastella approva con  suoi assessori la delibera di Giunta n° 41 . Oltre 350 pini da tagliare immediatamente per rischio schianto. A seguire l’ingiusto taglio precedente effettuato nel 2019 sotto l’attuale l’attenzione, con altro, della Magistratura. Senza nessuna prova scientifica ossia senza prove strumentali 350 conifere da tagliare. Tragica scelta sulla sorte degli alberi basata semplicemente su un irragionevole umore. Interviene la Soprintendenza competente… Prima di toccare un albero obbligatorie prove strumentali a cura di un professore universitario o di ricercatori Cnen…Su incarico di Mastella, arriva un po’ di gente da Salerno, niente professori universitari, niente ricercatori Enea, qualcuno non ha nemmeno le apparecchiature per fare le prove strumentali…

Provo io a proporre a Mastella qualche professore universitario  di mia frequentazione professionale da ingegnere per le verifiche. Rocco Sgherzi e Giovanni Morelli non vanno bene…Troppo bravi e troppo di parte…A settembre 2020  viene tagliato un albero, a fine gennaio 2021 conferenza stampa a porte chiuse del tecnico incaricato dal Comune. La solita musica comunale:  i pini da abbattere ora non sono più 350 sono poco di più di una ventina…con un po’ di buona volontà si può arrivare a 58…

Io faccio l’ingegnere e affermo con tranquillità che a tutt’oggi ai pini del viale Atlantici, di via Pacevecchia  e via Rosselli vadano assicurate ,albero per albero, mirate prove al collo e agli apparati radicali con strumentazioni moderne e perizia condotte da professori universitari e ricercatori Cnen… Cosi come pretendeva la Soprintendenza dal Comune di Benevento…Alle conifere di Benevento le ultime prove strumentali utili furono quelle svolte nel lontano 2003…Parte la Procura. Finalmente le prove strumentali a tutti i pini del bosco di città che è viale Atlantici,  cosi come preteso dalla competente Soprintendenza, sono attualmente svolte  da uno staff di pregevole valore composto dal professore universitario Colombo, dai ricercatori Cnen   Plescia e  Vitale  e da altri…

L’altro giorno era un piacere vederli all’opera armati di sofisticate e moderne apparecchiature di ultima generazione per l’analisi della sontuosa e fortissima struttura  degli imponenti apparati radicali dei   pini del viale piantumati in uno straordinario e adatto terreno quasi un secolo fa….In zona, in area privata, due bellissimi pini pinea piantumati oltre 140 anni fa  a riprova della bontà ambientale dei solidi terreni del luogo…E finiamola con queste dichiarazioni di rischio, di paura e di responsabilità…di questi continui proclami di pericolo…ci basta il Covid come problema vero…In caso di  problema meteo più o meno colorato le precauzioni e le attenzioni vanno tenute e onorate in ogni luogo. Il viale Atlantici non ha nessun primato di zona a particolare rischio.

Aspettiamo serenamente il responso dello staff  universitario del  professore Claudio Massimo Colombo…Se ce da tagliare qualcosa di pericoloso, si taglierà, tranquillo Mastella… Smettiamola di pensare che se si vede qualche pino beneventano malato o sofferente, lo si abbatte e ci  si toglie il pensiero. Sulla stampa quotidiana e divulgativa è possibile imbattersi in articoli  di studi internazionali dai quali emerge con evidenza che le polveri sottili le quali imperversano nelle città, nelle grandi aree metropolitane, sono il veicolo di ogni sorta di virus, pure del Coronavirus, delle nuove pestilenze.

Gli alberi, gli arbusti, i boschi, le foreste anche nelle città o nei loro immediati dintorni – conclude Di Gennaro – sono il più pacifico e tonificante dei rimedi. Specie per noi Italiani  che vantiamo in Val Padana l’area con l’aria peggiore del Continente europeo. Ma pure Benevento? Si, pure Benevento sta piuttosto male e viene dopo la Padania “avvelenata”.  Pertanto, Benevento ha bisogno di verde, verde, verde, ancora verde…Incominciando a conservare e tutelare il verde che c’è già….Da tenere con affetto e competenza ben curato”.

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