Sindacati
“Gravissimi i ritardi sulla rete territoriale di assistenza”

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“In merito alla Sanità i ritardi sulla realizzazione della rete territoriale di assistenza sono gravissimi e occorre una immediata inversione di rotta da parte di tutte le strutture commissariali”. A dichiararlo Lina Lucci, Segretario Generale Cisl Campania, a margine di un direttivo del sindacato dedicato a questi temi.
“Abbiamo chiesto alla regione Campania – aggiunge Lucci – l’immediata convocazione di un tavolo con i due Sub Commissari per discutere nel merito dei piani attuativi.
Se si opera una sola nuova azione di accorpamento, di tentativo di chiusura dei reparti o di riconversione dei medesimi senza una condivisione a monte delle scelte col il sindacato che garantisca i servizi necessari ai cittadini sul territorio si apre una mobilitazione sindacale continuativa che eleverà i livelli della conflittualità con i Commissari e i Direttori Sanitari delle Asl e degli Ospedali, con le conseguenze che si possono immaginare”.
“Ci sono Asl, come quella di Avellino o la Asl Napoli 3 Sud, con Piani Ospedalieri Attuativi approvati che non dialogano e non fanno un’operazione di sintesi e di raccordo delle esigenze, dando la netta sensazione che rispondano ad altri criteri, più cari alla politica che ai cittadini.
Ci sono situazioni come quelle di Capua e di Teano, dove sono stati chiusi i due Ospedali e rimane solo la rete distrettuale vecchia che si occupa solo delle vaccinazioni, o come quella di Bisaccia (in provincia di Avellino), dove è stato chiuso il Pronto Soccorso e non esiste una rete distrettuale che supplisca a questo servizio.
Ci sono altri Pronto Soccorso che hanno chiuso e che rischiano di chiudere senza servizi alternativi che rispondano alle stesse esigenze, con rischi gravissimi che in situazioni di emergenza riguardano anche la sopravvivenza per la popolazione di alcune aree”.
“Quello che di fatto si sta verificando – ha concluso Lucci – in contraddizione con gli impegni assunti in sede regionale, è ancora una volta l’invasione di campo della politica, nella gestione e nella definizione di un sistema di cura e di assistenza che dovrebbe puntare a spostare il baricentro della Sanità dall’ospedale al territorio e dalla cura alla prevenzione (ma questo evidentemente non è gradito da certe lobby degli ospedali).
O si cambia radicalmente rotta oppure mobiliteremo iscritti, simpatizzanti e cittadini contro chi tiene più agli affari di pochi e agli interessi politici che alla cura e alla salute della popolazione campana”.