POLITICA
Coltivazioni di castagno, una proposta di legge a sostegno
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Una proposta di legge per sostenere e valorizzare le coltivazioni di castagno è stata presentata alla Camera dei Deputati dai parlamentari Nicodemo Oliverio, capogruppo in Commissione Agricoltura, primo firmatario, e da Ugo Sposetti, Massimo Fiorio, Luciano Agostini, Susanna Cenni, Mario Pepe, Giuseppina Servodio e Marco Carra. Si tratta, così come evidenzia il titolo della stessa proposta di legge, di prevedere “norme per favorire interventi di ripristino, recupero,manutenzione e salvaguardia dei castagneti”.
“La coltivazione del castagno – scrivono i parlamentari nella proposta di legge composta da dieci articoli – oltre a rappresentare una fondamentale fonte di reddito per gli agricoltori e per gli operatori della filiera, è anche un fattore strutturale a forte valenza ambientale, in quanto concorre a preservare l’integrità del territorio e l’equilibrio naturale del delicato ecosistema delle aree interne. Oltre ai problemi di concorrenza estera, le coltivazioni castagnicole realizzate nelle zone interne, in territori quasi inaccessibili, pur conferendo a queste zone particolare pregio paesaggistico – aggiungono i firmatari – presentano delle problematiche dovute all’obiettiva asperità dei luoghi, difficilmente accessibili con mezzi meccanici; da ciò consegue la necessità di fare ricorso al lavoro prevalentemente manuale, sia per le operazioni colturali, sia per il trasporto dei prodotti stessi. Si è così verificato un imponente processo di abbandono da parte dei sempre meno numerosi e, al tempo stesso, più anziani coltivatori, che trovano antieconomica tale attività, continuando a praticarla solo per amore della terra”. Da qui la necessità, secondo gli otto deputati democratici, di avviare “la concessione di contributi diretti ai proprietari o ai conduttori dei castagneti per la copertura parziale delle spese per il recupero, la manutenzione e la salvaguardia dei castagneti medesimi, per il ripristino dei castagneti abbandonati e per il recupero delle strutture edilizie rurali da utilizzare per lo stoccaggio e per la lavorazione dei frutti del castagno”. Un modo concreto per uscire dalla crisi che interessa il settore e trovare soluzioni adeguate per una coltura che interessa, in particolare, regioni come la Calabria, la Campania, la Toscana e il Lazio.