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Airola, cittadini infuriati per la presenza di discariche abusive in città

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Sono giorni di contestazione pacifica ad Airola, in provincia di Benevento, dove numerosi cittadini attraverso la pagina Facebook “Sei di Airola se…” denunciano a colpi di parole e foto postate sul social network lo sversamento abusivo di rifiuti nei pressi di abitazioni private o in strade periferiche e meno periferiche della città.
L’ultima denuncia in termini di tempo è quella fatta dal M5S di Airola che ha prodotto nell’ultimo mese un reportage fotografico per descrivere la situazione di abbandono e di incuria in cui si trovano alcune zone cittadine: località Addolorata, via Padula, via Curso, località Ponte San Pietro, località san Giovanni, via Schito, via Sepalone, via Parata, via Sorlati, via Caracciano, via Fievo, via Fonna, via Fossa Arena, via Monteoliveto.
Qui si trovano cumuli di rifiuti differenziabili come piatti di plastica, carte, ma anche sacchetti già pronti per la raccolta o rifiuti pericolosi come lastre di eternit, lattine di prodotti chimici, in alcuni casi già bruciate, pneumatici o rifiuti ingombranti come lavatrici, materassi, televisori.
Ma la situazione si ripete anche in zone più frequentate, come i notissimi giardinetti di Largo Capone o il corso Montella, dove in particolare viene denunciata la presenza di deiezioni canine e Piazza Tribunali.
Alcuni cittadini hanno denunciato addirittura dei roghi di rifiuti in via Fossa Arena, zona molto popolosa e vicina al centro cittadino.
Un paradosso se si considera che il centro caudino nel 2015 si è distinto per aver raggiunto l’87% di raccolta differenziata e il 90,03 % di Ipac, ovvero l’indice che unisce la percentuale di raccolta differenziata raggiunta e la valutazione delle buone pratiche ambientale adottate dagli enti comunali.
Un risultato tanto favorevole da far salire Airola sul podio della classifica dei “Comuni ricicloni campani 2015” stilata da Legambiente.
Immediato l’appello dei residenti vittime dell’inciviltà e del M5S all’amministrazione comunale a “garantire le minime regole sanitarie alla propria comunità e a risolvere quanto prima la situazione in una città che si fregia dell’epiteto di Città d’Arte Cultura e fede”.
A nostro avviso, però, se è vero che servirebbero una più ampia e capillare azione di controllo e sanzioni per evitare situazioni simili, è pur vero che buona parte di responsabilità va attribuita a quei cittadini che ancora non hanno imparato le regole della raccolta differenziata, a quei cittadini che, non avendo un orizzonte temporale più ampio e una sensibilità ambientale, ritengono che bruciare sia la soluzione o che accumulare rifiuti in aree nascoste non comporti danni alla vita comunitaria.
(foto da reportage M5S)