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Introduzione del reato di tortura, il Sap scende in piazza a Benevento: “A pagare saranno i cittadini perbene”
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“Siamo in piazza perché siamo contrari alla proposta di legge 21/58 sulla istituzione del reato di tortura. Da un po’ di tempo gli allergici alle divise stanno tentando un colpo di mano contro le forze dell’ordine”.
Sono le parole di Massimo Sgambato, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia, che questa mattina, insieme ad iscritti alla sigla, ha effettuato un volantinaggio lungo il corso Garibaldi di Benevento. La protesta riguarda il progetto di legge sul reato di tortura che secondo i membri del Sap rischia di penalizzare fortemente gli agenti nel corso della loro attività lavorativa.
“Siamo qui – ha aggiunto Sgambato – per spiegare ai cittadini che le vere vittime di questa manovra del Governo sono proprio loro. Se la polizia non è in grado di tutelarli, infatti, saranno le persone perbene a pagare lo scotto maggiore”.
Sotto accusa anche l’introduzione del reato di istigazione alla tortura per i pubblici ufficiali. “E’ un’idea assurda che limita e lega le mani agli investigatori. Questo, però, – concludono dal Sap – non significa che stiamo realizzando una lotta per difendere dei privilegi.
Noi abbiamo chiesto l’introduzione di telecamere sia su auto che sui caschi degli agenti per filmare quello che accade, garantire la massima trasparenza ai cittadini e al tempo stesso tutelare da accuse ingiuste gli operatori di pubblica sicurezza”.