SANNIO
Daspo dopo aggressione a Lauro, l’Asd Pontelandolfo: ‘Prima il danno, poi la beffa’
Il club sannita torna in campo con uno striscione di solidarietà per i tesserati coinvolti nell'episodioAscolta la lettura dell'articolo
Dopo gli incresciosi fatti di Lauro, dove gli atleti ASD Pontelandolfo sono stati aggrediti al termine di un incontro di Calcio a 5, si torna in campo. La squadra sannita, però, lo ha fatto dimostrando la propria solidarietà incondizionata ai tre tesserati del club che hanno ricevuto un Daspo per quanto accaduto lo scorso 6 febbraio sul terreno di gioco della squadra irpina.
In sostanza, dopo ulteriori indagini del Commissariato di polizia di Lauro sono stati emessi 12 provvedimenti di cui tre a carico della squadra di Pontelandolfo. Prima del match contro la Virtus San Nazzaro, infatti, il presidente Gabriele Palladino, insieme con alcuni tifosi e rappresentanti del Comune, ha tenuto un breve discorso alle squadre per rimarcare la totale estraneità ai fatti dei membri del sodalizio sannita.
A bordo campo è stato anche esposto uno striscione per esprimere la vicinanza della dirigenza e dell’intera comunità agli atleti e al dirigente coinvolti nella vicenda.
“Come si vede dal referto di gara – ha spiegato Palladino -, in segno di totale innocenza, nessun provvedimento disciplinare è stato assunto dal Giudice Sportivo a carico dei calciatori dell’ASD Pontelandolfo, tantomeno nei confronti della società. Sulla scorta di immagini e video che avevano ripreso i fatti, sono scattate le indagini del Commissariato di Lauro. Per l’incredulità di tutti, dopo qualche giorno, venivano emessi provvedimenti di D.A.Spo nei confronti dei nostri calciatori Narciso Simone e Mancini Federico, oltre al dirigente Mancini Carmine, reo di avere tentato disperatamente di placare gli animi.
Una decisione assurda, inaccettabile – ha aggiunto -, al danno si è aggiunta la beffa. Ci siamo affidati ad un pool di legali per fare giustizia sul caso. Dei fatti ne abbiamo dato, altresì, contezza al Presidente della Repubblica, confidando in un suo autorevole intervento, nonché informato la FIGC – LND Comitato Regionale Campania e la segreteria di Roma e il CONI di Roma. Ci riserviamo di costituirci parte civile in un eventuale processo a carico dei calciatori e del dirigente interessati dal D.A.Spo.”