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Stir di Casalduni, i sindacati chiedono un tavolo tecnico urgente per i lavoratori
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Fp Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti chiedono un incontro urgente per discutere delle problematiche afferenti i lavoratori dell’impianto Stir di Casalduni, fermo da tre anni a seguito dell‘incendio del 23 agosto 2018.
“Il perdurare della situazione di stallo e la sofferenza impiantistica – spiegano nella nota – sta mettendo in difficolta i comuni del territorio e la conseguente gestione di raccolta rifiuto indifferenziato.
Difatti, il conferimento di questo rifiuto viene trasportato con costi elevati verso gli impianti di Napoli e Avellino, nonostante le leggi varate negli ultimi vent’anni, che hanno sancito il conferimento di prossimità per questa tipologia di rifiuto. Non sono più sostenibili i costi di gestione della raccolta, né per le Amministrazioni Comunali, nè tantomeno per i cittadini del Sannio.
Sì avverte con impellenza la necessità di una svolta decisiva e radicale per il bene del Territorio.
Pertanto, le sigle., al fine di conoscere lo stato dell’arte, della ristrutturazione dell‘impianto e la tempistica del riavvio della linea di lavorazione sono costrette a rivolgersi al sig. sindaco di Benevento, nella qualità di espressione politica maggioritaria nel seno del consiglio provinciale e dell‘Ato Rifiuti.
Inoltre, la richiesta è necessaria per una verifica attenta e congiunta, in modo tale che ognuno, per la propria parte, possa dare certezze e delucidazioni sul futuro occupazionale dei 31 lavoratori, professionalmente preparati e impiegati dal lontano 2002 presso l’impianto di Casalduni.
Il Territorio – concludono i sindacati – ha necessità di senso di responsabilità Istituzionale, le soluzioni delle numerose istanze che i cittadini e i lavoratori fanno pervenire costantemente alle sedi delle organizzazioni sindacali (anche per il perdurare della Pandemia) ci preoccupano e ci allarmano sempre di più per la tenuta dello stato sociale.
Infine, le notizie apparse nelle ultime ore sugli organi di stampa, del corto circuito tra i vari Enti Istituzionali coinvolti (Regione, Provincia e Ato rifiuti) confermano ulteriormente la necessità del Tavolo Tecnico richiesto”.