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Il futuro appartiene agli ingegneri: a 5 anni dalla laurea lavora il 98% degli iscritti Unisannio

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Il futuro, almeno nel breve periodo, appartiene ad ingegneri, programmatori ed esperti di telecomunicazioni. Una affermazione che potrebbe sembrare banale, ma che in realtà è supportata da numeri e cifre che raccontano di una continua e costante ascesa della domanda di queste figure da parte del mercato del lavoro. In altre parole, chi si laurea in uno dei rami di ingegneria avrà altissime probabilità di trovare una occupazione soddisfacente.

Un dato non secondario per il Sannio ed il suo ateneo che può vantare un Dipartimento di Ingegneria di altissimo profilo. Nel gennaio del 2018 fu inserito tra i 180 migliori d’Italia. A stabilirlo era stato il Miur dopo aver stilato una graduatoria al termine di una selezione che aveva visto pervenire oltre 350 domande da parte degli atenei del Paese.

Ma cosa dicono i numeri? Secondo l’ultima analisi Almalaurea sull’occupazione dei laureati del capoluogo, a tre anni dalla discussione della tesi oltre l’88% ha trovato un lavoro per quanto riguarda le specializzazioni informatiche ed industriali. Sale al 98%, invece, se spostiamo l’arco temporale a 5 anni dalla seduta di laurea.

Dati importanti – che si rispecchiano anche a livello nazionale – e che premiano il lavoro dell’ateneo del capoluogo. Secondo un recente intervento su “Il Sole 24 Ore” Ingegneria si conferma la laurea più competitiva, che nelle sue diverse specializzazioni offre numerosi sbocchi nelle professioni digitali: “Alcuni profili – si legge – sono addirittura introvabili perché il classico bacino di neolaureati in informatica e ingegneria informatica viene assorbito subito dal mercato. Le imprese si rivolgono anche a lauree di matrice scientifico-tecnologica in cerca di candidati con competenze Ict”.

Tra i profili più richiesti – prosegue il quotidiano economico -, oltre a sviluppatori e programmatori di software si segnalano figure come quella dell’esperto di Internet of Things, con un background in ingegneria elettronica e conoscenza dei linguaggi (C e C++) per poter programmare il firmware degli apparati. Progettisti, laureati in ingegneria civile o elettrotecnica, e architetti sono richiesti, invece, soprattutto da parte di medie e grandi imprese come addetti a fibra ottica e impiantistica elettrica.

Un ventaglio di opportunità vastissimo, dunque, che merita la giusta attenzione e sul quale la città, non solo l’ateneo, deve investire per il futuro. In piena campagna elettorale, infatti, l’Unisannio è sempre terreno di dibattito politico, ma al di là dei programmi elettorali e della solita ‘valorizzazione’ generica bisognerebbe focalizzare l’attenzione sui punti chiave e promuoverli in maniera corretta.

Questi numeri, infatti, non ci dicono solo dove siamo, ma anche la direzione nella quale bisognerà andare nei prossimi anni. Al lavoro di docenti e ricercatori bisognerà, infatti, affiancare politiche di crescita e sostegno concrete: provando a migliorare i servizi e facilitando l’accesso all’ateneo. Così la scelta dell’Unisannio di mantenere nel centro storico le sue sedi potrà avere delle ricadute concrete anche sulla riqualificazione urbana e sulla qualità della vita dei cittadini.

Come per il tema del turismo, Benevento deve smettere di pensare alle occasioni mancate ed iniziare a pensare a quello che davvero potremmo essere. Per farlo bisogna partire dalle eccellenze che già ci sono. Fortuna, caso o abilità? Conta poco! L’importante, ora, è crederci per dare un futuro ai giovani, non per forza lontano da casa, e una nuova vita alla città.

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