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POLITICA

Da San Giorgio del Sannio un messaggio ad una campagna elettorale dai toni non ostili

A lanciarlo Giancarlo Bruno, possibile candidato a sindaco alle prossime elezioni amministrative

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”Comunicazione non ostile per la politica”: è l’invito che il potenziale candidato a sindaco a San Giorgio del Sannio, Giancarlo Bruno rivolge a tutti coloro che saranno impegnati in campagna elettorale in vista delle prossime amministrative di ottobre.

”Credo sia necessario – ha affermato Bruno – tutelare la libertà d’espressione, ma è doveroso che nella comunicazione ci sia rispetto per gli altri punti di vista.” Un elemento, questo, imprenscindibile ”per alzare il livello del dibattito politico sangiorgese, per parlare degli obiettivi da raggiungere e per superare il clima di odio e di veleno in politica.”

Da parte sua c’è stata già la sottoscrizione e l’adesione ai dieci principi del noto Manifesto della comunicazione non ostile, un gesto concreto che diventa un impegno forte ”ad osservarlo affinché – dice – dal mio linguaggio esca una comunicazione rispettosa e affinché il dibattito sia incentrato sulle proposte e orientato al bene comune, evitando che il web e i social, in particolare, diventino una zona franca.”

Sono queste affermazioni valide e applicabili in via generale, considerato che negli ultimi anni anche dai protagonisti della politica nazionale, non solo locale, è stato privilegiato uno stile comunicativo, spesso definito ”di pancia”, con l’unico obiettivo di acquisire nuovi consensi, solleticando la sfera primaria delle emozioni e semplificando i temi del dibattito, fino, in taluni casi, ad azzerarli.

Il risultato, come le cronache hanno fatto registrare, è che c’è stata pure un’incidenza positiva in merito al gioco elettorale, accompagnata, però, spesso da una scarsa competenza decisionale della classe dirigente e da effetti deleteri sulla gestione degli interessi collettivi.

Dunque, se uno dei principi cardini della comunicazione è che il risultato di ciò che comunichiamo è ciò che l’interlocutore recepisce, è chiaro che perché la comunicazione, anche in politica sia efficace, è necessario utilizzare una modalità e uno stile adeguati all’obiettivo da raggiungere, cioè far arrivare il messaggio che si intende trasferire all’interlocutore.

In questo senso una comunicazione non aggressiva, ma assertiva, ovvero rispettosa dell’altro punto di vista e priva di prevaricazioni garantisce l’efficacia dell’agire comunicativo in relazione.

Una modalità che viene esplicata in senso ampio dai dieci principi del manifesto della comunicazione non ostile, nato per favorire il miglioramento della comunicazione in rete, per favorire comportamenti civili e rispettosi e per rendere la rete un luogo accogliente e sicuro.

Si tratta di un impegno di responsabilità condivisa che ha come intento quello di limitare o di annullare gli effetti perversi della comunicazione virtuale, che, oggi, sembra primeggiare sulla comunicazione face to face, avvantaggiando, in molti casi, coloro che, grazie alla protezione di uno schermo o di profili non meglio identificati, trovano spazio fertile per una comunicazione aggressiva.

Alla base del manifesto della comunicazione non ostile vi è il principio secondo cui ”virtuale è reale”, cioè ”dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona”.

Il secondo principio ”si è ciò che si comunica” implica che le parole scelte siano quelle che raccontano e rappresentano la persona che le scrive. Il terzo principio ”le parole danno forma al pensiero” che implica la responsabilità di chi scrive di ”prendersi tutto il tempo necessario a esprimere al meglio quel che si pensa”.

Fondamentali, tra gli altri, infine, i principi secondo cui ”prima di parlare bisogna ascoltare”, ”le parole sono un ponte”, necessarie cioè a farsi comprendere, a comprendere e ad avvicinarsi agli altri, ”le parole hanno conseguenze”; ”le idee si possono discutere le persone si devono rispettare” e ”gli insulti non sono argomenti”.

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