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Comune di Benevento

Agricoltura urbana, turismo emozionale e assistenza speciale: Benevento prova a rivoluzionare i Servizi Sociali

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Il Comune di Benevento punta ad una rivoluzione dei servizi sociali. Un nuovo modo non solo di offrire assistenza, ma di coinvolgere famiglie e specialisti in una concezione innovativa e di comunità del sistema del welfare. Lo farà con il progetto “Distretto di Community Caring Civico 82100” che da domani arriverà sulle scrivanie del Dipartimento della Funzione Pubblica sperando nell’ok del Governo per un finanziamento di 146.450 euro. Per ora è uno studio di fattibilità, ma pronto a divenire realtà dopo l’approvazione dal Ministero competente.

L’iniziativa coinvolge partner di alto spessore come la Provincia e l’Asl di Benevento, il fondo nazionale di Confcooperative, che contribuirà al finanziamento con il ruolo di partner privato, la cooperativa “Nuovi Incontri” che è risultata idonea dopo aver partecipato all’avviso pubblico e l’Angsa Campania per la coprogettazione degli interventi. Nell’associazione temporanea di scopo ci sono anche le Università del Molise e del Sannio.

“Si tratta – ha commentato l’assessore ai Servizi sociali di Palazzo Mosti, Luigi Ambrosone – di una iniziativa ambiziosa e rivoluzionaria. Con questa idea proveremo a cambiare radicalmente il modo di essere vicini ai cittadini rendendo protagonisti anche le persone che usufruiscono dei servizi comunali. Non si tratta di semplice assistenza – ha aggiunto -, ma di un nuovo modo di concepire l’intero comparto”.

“L’idea progettuale – si legge nell’allegato che accompagna la delibera della giunta del capoluogo – consiste nella combinazione di azioni interconnesse tra di loro che, attraverso la costruzione di un Distretto di Community Caring, sono finalizzate al rafforzamento della coesione sociale e alla valorizzazione dei territori. Le attività, partendo dalla città di Benevento ed amplificandosi su tutto il territorio provinciale, dove il Distretto si svilupperà, hanno l’obiettivo principale di potenziare la capacità di innovazione sociale dell’ente locale in modo da renderlo più corrispondente ai bisogni ed esigenze dei cittadini”.

Nello specifico sono quattro le misure che rientrano nel programma:
La Family home, servizio residenziale per multiutenza, anziani, minori, disabili, finalizzato a realizzare interventi di sollievo dei caregivers nella cura di familiari fragili. Palazzo Mosti ha individuato un immobile lungo il corso Garibaldi dove le famiglie potranno portare i loro congiunti che necessitano di assistenza temporanea. Un modo per dare una mano a chi si prende cura quotidianamente dei propri cari.

Il Family Center, un servizio consulenziale di formazione e supporto alle famiglie in ambito educativo e genitoriale nonché in ambito psico-sociale e giuridico nei diversi momenti del ciclo di vita familiare nonché in situazioni di eventi di particolare entità.

Il Community Market, diretto a fornire aiuto materiale alle famiglie attraverso il potenziamento del potere di acquisto delle famiglie povere con gruppi di acquisti solidali, uso condiviso di mezzi ed attrezzature nonché abbigliamento e altri beni condivisibili oltre a scambi di piccole e semplici prestazioni legate per lo più alla manutenzione degli ambienti abitativi.

Il recupero di luoghi abbandonati attraverso interventi di agricoltura urbana, e laboratori di comunità curati in modo organizzato da comune, provincia e cooperativa e da gruppi di cittadini sia all’interno dei vari quartieri della città che nelle zone periurbane. Al momento si pensa ad una proprietà comunale in località Piano Cappelle alle porte della città.

Infine c’è anche una iniziativa culturale che prevede la creazione di pacchetti esperienziali denominati “Tra il Sacro e il Profano”: si tratta di percorsi di turismo emozionale e religioso attraverso la valorizzazione dal basso di luoghi caratteristici per storia e archeologie e per narrazione popolare e religiosa nonché per produzione enogastronomica organizzati e gestiti tra il Comune, la Provincia e la cooperativa.

Il partenariato con le Università, invece, sarà utilizzato anche per dare vita a dei corsi di formazione sia nell’ambito della sociologia che dell’informatica e della gestione dei dati.

“E’ una bellissima scommessa – ha concluso Ambrosone – che partirà da Benevento, ma che punta a coinvolgere l’intera provincia. Se dovessimo ottenere il finanziamento il nostro Comune sarà uno dei pochi in Italia ad avviare un progetto così innovativo per i Servizi sociali”.

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