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Cambia la Festa di Santa Rita: meno messe, no a rose e tradizionale benedizione di auto

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Il 18 maggio, grazie all’applicazione del Protocollo sottoscritto tra il Governo e la CEI, sarà possibile ritornare a celebrare nelle nostre comunità in tutta sicurezza.

Anche la parrocchia di Santa Maria della Pace ha attuato, in questi giorni, tutto ciò che prevedono le regole di prevenzione sanitaria e di distanziamento sociale.

Da ieri sono state previste in parrocchia due Sante Messe feriali (8,30 – 18,00) e tre Sante Messe domenicali (9,00 – 11,00 – 18,30). È stata allestita un’area liturgica all’aperto, che può ospitare 200 persone e sono stati contingentati i posti fruibili all’interno della chiesa (90 posti). Nel parco e all’interno della chiesa, sottoposti in questi giorni ad una azione di sanificazione generale, è stata collocata un’abbondante e chiara cartellonistica-segnaletica per permettere di muoversi in tutta sicurezza. Inoltre a tutte le celebrazioni saranno presenti volontari, che presteranno un servizio informativo a chi ancora avesse difficoltà a districarsi tra regole e normative, che tutti ci auguriamo utili per un tempo non troppo lungo.

Grazie all’ampiezza degli spazi esistenti, i tre varchi d’ingresso al parco e alla parrocchia potranno essere utilizzati sia per l’entrata che per l’uscita.

Dispenser igienizzanti sono stati collocati ad ogni ingresso. Ai singoli fedeli, invece, è lasciata la responsabilità di venire muniti con tutti i dispositivi di prevenzione personali, come le mascherine e i guanti e ad attenersi scrupolosamente a tutte le regole, per la propria e l’altrui sicurezza.

Durante le celebrazioni saranno adottate tutte le varianti liturgiche approvate dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Un banco di prova impegnativa sarà la data del 22 maggio, giorno liturgico della Festa di Santa Rita da Cascia. “Tutti – scrive il parroco don Teodoro Rapuano – conosciamo il legame profondo e l’affetto dei beneventani verso la Santa dei casi impossibili, una cosa bella che fa onore a tutto il lavoro spirituale, morale e sociale, svolto dagli agostiniani sia nella gestione dell’orfanotrofio di San Vittorino, per circa due terzi del secolo scorso, sia per l’impegno profuso negli ultimi trent’anni nella valorizzazione della vita sociale e religiosa del quartiere Pacevecchia. Il difficile momento che stiamo vivendo, però, ci invita ad agire per una programmazione responsabile della prossima festa.

Dopo attenta riflessione – aggiunge – ci è sembrato giusto annullare alcuni affollati appuntamenti, come la benedizione delle autovetture e mezzi di lavoro, la solenne processione del 21 sera e la celebrazione del Transito di Santa Rita della vigilia.

Le undici Sante Messe celebrate tradizionalmente il giorno 22 (tutte affollate) sono state ridotte a 6 (Ore 7,00 – 9,00 – 11,00 – 16,00 – 18,30 – 21,00) per evitare una permanenza prolungata nel luogo sacro a chi volesse fermarsi soltanto per una visita o una preghiera. In caso di criticità sarà possibile utilizzare contemporaneamente, alla celebrazione della Santa Messa, ulteriori spazi appositamente preparati per tale emergenza.

Un servizio molto richiesto in questo giorno è quello delle confessione, amministrato ogni anno da gruppi di sacerdoti, che alternandosi non hanno fatto mai mancare il conforto della misericordia di Dio ai fedeli. Suggerisco di utilizzare, per motivi ben comprensibili, anche i giorni successivi a quello della festa per questo momento di riconciliazione con Dio e con i fratelli.                              

È stato omesso, per quest’anno, anche il confezionamento delle 10,000 rose, simbolo della festa, che tutti amano portare a casa come ricordo della giornata. Abbiamo pensato di sostituire questo segno con un segnalibro a forma di rosa, che tutti potranno ritirare uscendo dal luogo sacro o richiederlo durante tutto l’anno in parrocchia.

Infine mi sento di consigliare agli anziani e ai malati cronici di non venire in parrocchia il 22 maggio e di postecipare il loro momento di preghiera dinanzi a Santa Rita per tempi più propizi alle loro condizioni di salute. I presenti saranno invitati a pregare anche per loro.

Resta fermo il divieto di accesso alla Parrocchia a chi sa di avere sintomi influenzali o temperatura superiore ai 37,5 Co, e per chi, nei giorni precedenti è stato a contatto con persone affette dal coronavirus.

Santa Rita ci chiede, in questo momento di onorare il nostro legame con lei attraverso un responsabile atteggiamento di rispetto delle regole.

Noi sacerdoti e i volontari della Parrocchia – conclude don Teodoro – saremo sempre lieti nell’offrire con generosità il nostro servizio verso i tanti fedeli di Santa Rita, che non potranno essere presenti quel giorno in chiesa, augurando a tutti di rivederci per condividere la nostra fede, quando tutto sarà un semplice ricordo di un tempo, che tutti abbiamo vissuto con preoccupazione e difficoltà. Con il nostro impegno e l’aiuto di Dio e dei suoi santi, supereremo anche questo momento particolare uscendone più forti di prima e più maturi nella fede”.

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