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Sindacati

Forestali, lettera aperta di Iannace (Fai Cisl): “Riprendere attività. Il tempo delle parole è finito!”

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“La Fai Cisl da tempo cerca di mettere al centro dell’agenda politica del Paese il tema del Territorio-Forestazione e la tutela dei lavoratori idraulico-forestali, con varie iniziative, comunicati, manifestazioni, riunioni sindacali a vari livelli, che purtroppo restano ancora inascoltate, nonostante l’impegno della Regione Campania, e soprattutto degli Enti Delegati (Comunità Montane e Provincia di Benevento), lasciando l’annosa problematica in stallo continuo”. Così in una nota Alfonso Iannace, segretario territoriale della Fai Cisl IrpiniaSannio.

“Più volte – scrive – abbiamo evidenziato l’importanza del settore forestale nel suo complesso, come formidabile fattore di tutela del patrimonio naturalistico delle nostre aree ripetendo, come stiamo facendo ora in un momento particolarmente delicato ed incerto, che questo tema non è considerato primario rispetto alle tante emergenze che abbiamo davanti con il COVID-19; anche correndo il rischio di apparire monotoni a ripetere concetti più volte espressi e mai abbastanza raccontati: il territorio ha i suoi tempi; non attende la burocrazia per attivare sempre di più manutenzione e prevenzione costante del territorio; i lavoratori idraulico-forestali sono le sentinelle del territorio; le risorse da impegnare devono essere certe ed immediatamente esigibili; concertazione e percorsi condivisi devono essere la cifra politica delle zone interne.

Il 7 gennaio scorso – spiega Iannace – avevamo, ancora una volta, sollecitato un vertice con le istituzioni locali, ma sempre non per cattiva volontà e o indisponibilità, siamo e restiamo sempre in attesa di concrete indicazioni programmatiche e soprattutto di fondi regionali e nazionali a favore del lavoro idraulico-forestale. Si è e si resta in pausa, in attesa. Nell’attesa, il tempo passa. E il territorio continua nel suo abbandono; i lavoratori idraulico-forestali restano sempre in balia di continue incertezze occupazionali e salariali. La Forestazione, nel Sannio e in Campania, è ormai divenuto un problema che rischia di cronicizzare presso le istituzioni preposte poiché si stenta ed essere considerato esiziale per la Tutela, Prevenzione, Manutenzione e Salvaguardia del Territorio montano e collinare.

A nostro avviso – sottolinea il sindacato -, ad avviso della FAI-CISL, si rende necessario un impegno maggiore e immediato per la ricerca di soluzioni adeguate alla rimozione dello stallo che l’intero settore subisce; un impegno che abbia anche come scopo il monitoraggio e l’avvio di percorsi di comune lavoro, di iniziative e di proposte finalizzate ad identificare i bisogni ambientali del nostro territorio. La prevenzione deve essere costante. Al contrario se ne parla solo quando avvengono eventi atmosferici, calamità naturali, che provocano danni enormi per il territorio soprattutto a causa della mancata messa in sicurezza del territorio. La natura non attende le determinazioni politiche ma richiede una prevenzione e dedizione costante che certamente non si concretizza con decisioni “a posteriori” e sporadiche. I costi di tali operazioni “postume” risultano abbondantemente superiori a qualsiasi gestione programmata e continua.

La tutela e la prevenzione – attacca Iannace – è un costo primario per l’intera collettività e, come tale, deve rientrare nella ordinaria gestione, per evitare un continuo abbandono delle zone montane che provoca – oltre allo spopolamento – anche un danno di grave impatto idrogeologico, assistendo ad un lento e costante depauperamento delle foreste. In tutto ciò, i lavoratori idraulico-forestali, sentinelle del territorio, con la professionalità acquisita in decenni di esperienza diretta, spesso non vengono percepiti come risorsa essenziale e necessaria per lo svolgimento di tutte le funzioni di salvaguardia di un territorio a forte rischio di dissesto idrogeologico. Questi lavoratori, non percependo un regolare stipendio mensile, devono attendere le elargizioni anticipatorie da parte degli Enti Delegati, quando questi ultimi sono nelle condizioni di poterlo fare.

Oltre a ciò – prosegue -, la forza lavoro nel Sannio è notevolmente diminuita di 2/3 rispetto al dato del 2010/2015 e – ad oggi – sono soltanto 450 addetti circa, suddivisi tra operai a tempo indeterminato (la cui media di età e tra i 55/62 anni) ed operai a tempo determinato con una media di 161 giornate lavorative annue. Una forza lavoro esigua, irrisoria rispetto alle dette necessità territoriali. Tale dato, è inferiore anche al coefficiente regionale uomo/territorio, che calcola gli addetti su un territorio e il relativo fabbisogno economico. Pertanto, è necessario incrementare la forza lavoro esistente, attraverso la stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato dopo anni di precariato. Una particolare attenzione deve essere rivolta anche ai Vivai, che devono essere attenzionati maggiormente sia sotto il profilo gestionale (che attiene alla produzione di piantine e alla relativa messa a dimora nelle foreste) che sotto il profilo del numero di addetti impiegati.

Se l’intero settore – conclude – viene considerato come bene comune e non come un peso per la collettività e il tutto và a regime con criteri rivolti alla vera manutenzione e tutela del territorio, il nostro sarà sempre più volano di turismo. In tutto questo anche il tema del personale tecnico-amministrativo delle Comunità Montane necessita di una seria rivisitazione, onde consentire una gestione efficiente ed efficace della delega sulla forestazione. Pertanto, sempre ad avviso della FAI-CISL, è fondamentale e urgente definire al più presto azioni programmate e condivise per mettere al centro le varie e note problematiche legate alla tutela e salvaguardia del territorio, per intraprendere nuove opportunità occupazionali e di sviluppo, sia per l’acquisizione di risorse ordinarie e comunitarie, sia per l’attuazione di una proposta di riqualificazione e valorizzazione della risorsa umana al fine di limitare lo spopolamento demografico. Come Fai Cisl rinnoviamo ancora una volta la richiesta di un urgente incontro teso alla istituzione di un vertice comune per cercare di porre fine alla descritta problematica territoriale. In attesa di una Vostra sollecita convocazione, si porgono distinti saluti”.

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