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Papa strattonato da fedele, la riflessione di don Pietro D’Angelo: “Il Santo Padre non è un oggetto”

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Don Pietro D’Angelo, parroco e rettore del Santuario Diocesano di San Nicola Vescovo di San Nicola Manfredi, è intervenuto con una riflessione personale per commentare il gesto del Papa che ha schiaffeggiato sulla mano una fedele che lo ha strattonato.

“In un’epoca di violenza fisica e verbale indicibile – scrive -, in un Paese come il nostro (l’Italia) che si definisce “cristiano” e “civile” ma in cui si massacrano di insulti e persino di botte gli omosessuali, gli anziani, i diversamente abili, i bambini, i poveri o in cui si augura ai migranti di diventare cibo per pesci; in un mondo dove ti minacciano di morte solo perché non la pensi come la massa e non ti conformi ad essa, considerare la reazione del Santo Padre un gesto di violenza e massacrarlo di critiche e di insulti sui social, significa non solo essere in malafede ma sguazzare in quel mare di ipocrisia che è più violento, offensivo e oltraggioso di qualunque schiaffetto sulla mano. L’unica violenza che ho visto in quella scena del cosiddetto “schiaffo” alla donna non è del Papa, ma di chi lo afferra e strattona ripetutamente come se potesse disporre di lui a proprio piacimento, come se la sua attenzione fosse dovuta. Molti però non hanno ancora capito che Papa Francesco non è un oggetto e neanche un trofeo da esibire, che a lui non piace il fanatismo religioso ne tanto meno la strumentalizzazione della sua persona.

Quel suo gesto istintivo, così tanto umano e a mio avviso comprensibile – conclude – , è uno schiaffo a chi è maleducato, a chi non ha il senso della misura, a chi a parole si dichiara cristiano ma di cristiano non ha niente se non soltanto la forma e l’apparenza. E quella sua faccia un po’ scura, di amarezza e delusione, messa in prima pagina sui giornali solo per fare notizia e magari vendere qualche copia in più del solito, è una delle immagini più forti, efficaci e rappresentative dei tempi bui in cui viviamo e che apre il 2020″.

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