Cittadini
La lettera: “Macellazione suini a domicilio, dall’Asl inefficienze e problemi”
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“Aspettiamo un anno per ritrovarci con i nostri parenti ed amici, e come ogni anno, in virtù di una tradizione che nella nostra famiglia è iniziata nel 1952 il primo di dicembre macelliamo a casa il maiale che è stato allevato dai nostri genitori. Bellissima cosa, non tanto per il maiale, ma per tutti noi che ci ritroviamo a fare festa ed a compiere un atto nel contesto di una tradizione secolare; infatti quello che noi facciamo il primo di dicembre si ripete un po’ in tutte le famiglie ed in tutte le campagne del nostro Sannio”. A scriverlo alla nostra redazione è un lettore, Luigi Fiscarelli, che ha voluto portare all’attenzione della comunità sannita quanto sta accadendo a molte famiglie.
“I dati – spiega – ci dicono che vengono macellati circa 10.000 capi in provincia di Benevento nell’arco di tre mesi e immaginiamo che ci sono circa 10.000 feste familiari che l’inadeguatezza del servizio sanitario sannita sta mettendo in pericolo, o meglio a noi già ha rovinato la festa. Si perché a poche ore dal primo di dicembre un rimpallo di responsabilità tra il distretto locale, l’ASL di Benevento e i riferimenti dei veterinari pubblici non ci hanno saputo dare una indicazione di come procedere per poter dar seguito alla nostra festa. Ma è mai possibile che nel 2019 a poche ore dall’inizio della campagna delle macellazioni familiari nessuno sa come si deve fare e riceviamo anche delle sonore “cazziate” perché sempre a loro dire “… ci sono cose più importanti che macellare a casa un maiale…”. Si può ben dire che come programmazione ancora una volta non ci smentisce nessuno; a Reggio Emilia c’è la stessa cultura festaiola ma sono organizzatissimi: a voglia a dire che il Nord è avanti; siamo noi che stiamo indietro…..
Chi ci rimette in una situazione del genere – conclude – siamo solo noi comuni cittadini, che chiediamo un servizio, lo vogliamo pagare, ed alla fine ci trattano anche come dei poco di buono. Come dobbiamo fare per cambiare tutto questo e invertire la tendenza di un servizio pubblico che all’inefficienza si accompagna anche con la peggiore arroganza. La mia idea è che ne dobbiamo parlare e dobbiamo rendere pubbliche queste inefficienze, magari anche con delle interrogazioni parlamentari, non possiamo più soggiacere a questi incompetenti. Domani mattina mi recherò dal nostro primo cittadino per fare in modo che prenda una posizione in merito ed allo stesso tempo invito tutti i Politici ad attivarsi nelle sede più opportune”.