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“Città Europea del Vino”: prove di pace tra Camera e sindaci, ma non mancano le critiche
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La Camera di Commercio di Benevento tende la mano ai 5 sindaci sanniti in merito alle polemiche legate alla gestione del riconoscimento per la falanghina di “Città Europea del Vino 2019”. Le parole del vice presidente dell’Ente di piazza IV Novembre, Aurelio Grasso, sono chiare e vanno nella direzione del bene comune. In sostanza, bisogna accantonare personalismi per lavorare in sinergia per il territorio. La scelta di Felicori, ad esempio, non è stata comunicata alla Camera che auspica un maggiore coinvolgimento nelle decisioni future.
Accanto alla volontà espressa da Grasso c’è anche la necessità di organizzarsi dopo il prestigioso riconoscimento. Per questo, in mattina, c’è stata una riunione del mondo produttivo sannita che ha stabilito di dare vita ad un accordo di programma per sfruttare al massimo il titolo internazionale, ma anche guardare avanti in una ottica di crescita globale del territorio.
Una cabina di regia del mondo produttivo che ha già fissato una prima road map: nei prossimi giorni ci sarà un incontro con il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, per capire su quanti investimenti si potrà contare e nelle prossime settimane si farà lo stesso con il Ministero dell’Agricoltura. L’accordo di programma, infatti, punta ad una valorizzazione globale del Sannio partendo dalla falanghina, ma puntando anche sull’aglianico, il turismo ed il dinosauro “Ciro”.
Accanto ai progetti, però, ci sono anche i veri protagonisti del premio che sono gli imprenditori del settore. La sensazione è che il riconoscimento non si stato calato a sufficienza sui territori che non ancora non hanno compreso a pieno le potenzialità del progetto. Un’impressione confermata anche dal presidente del Consorzio Sannio Tutela Vini, Libero Rillo, che spiega: “Non c’è stato il coinvolgimento del territorio e questo è stato un errore al quale però possiamo e dobbiamo rimediare”.