ECONOMIA
Dal Sannio il corteo delle pompe funebri: “Così la Regione uccide le nostre imprese”
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Manifesti affissi alle auto e un lungo corteo di carri funebri in marcia verso Napoli per protestare contro la Regione. E’ l’iniziativa messa in campo dai titolari delle onoranze funebri campane per dire no alle delibere della Giunta De Luca che, secondo gli organizzatori, decretano la morte di circa 700 imprese del settore, lasciando in vita solo i grandi e favorendo una sorta di monopolio.
Le vetture si sono radunate questa mattina in piazza Risorgimento per poi imboccare l’autostrada e raggiungere il porto del capoluogo partenopeo dove, attraverso un corteo a piedi, ‘celebrare il funerale del rito funebre’ fino a Palazzo Santa Lucia.
Sulla questione era intervenuta nella giornata di ieri anche la consigliera regionale pentastellata Valeria Ciarambino: “Imporre almeno quattro dipendenti e un direttore tecnico assunti a tempo pieno e indeterminato per l’abilitazione all’esercizio dell’impresa, – aveva sottolineato – significa decretare la fine di circa 700 aziende che non potranno mai sostenere le spese per la quota minima di personale prevista. Senza contare il danno che si arrecherebbe a tutto l’indotto, con migliaia di posti di lavoro a rischio”.
Intanto dalla Regione fanno sapere che l’obiettivo delle delibere è di sostenere un servizio più efficiente e combattere il sommerso. Dopo il sit in di protesta gli uffici regionali si incontreranno con gli operatori del settore per valutare ogni aspetto ed esigenza che possano meglio contemperare gli interessi dell’utenza e quelli delle imprese e loro maestranze.
Le dichiarazioni nel servizio video