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Unifortunato, il comandante Alfa racconta la vita segreta di una “testa di cuoio”
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Originario di Castelvetrano, in provincia di Trapani, terra di criminalità organizzata e di omertà diffusa, ha scelto di stare dalla parte del bene e della legalità, arruolandosi nell’Arma e fondando insieme ad altri carabinieri nel 1978 il Gruppo di Intervento Speciale, in cui ha ricoperto ruoli operativi e di addestratore: è il comandante Alfa che, oggi, ha incontrato presso l’aula magna dell’Unifortunato numerosissimi studenti delle scuole superiori cittadine, raccontando la sua vita, l’addestramento e le missioni ad alto rischio di un componente del GIS.
Presenti all’evento, promosso dall’ateneo telematico nell’ambito delle iniziative per la formazione alla cittadinanza, anche il comandante provinciale dei carabinieri Puel e il questore Bellassai.
Il volto rigorosamente coperto, solo gli occhi di un marrone intenso trasparente ci hanno consentito di cogliere tracce della sua vita, il suo coraggio, la sua fermezza, la sua sicurezza e la sua umanità.
Una vita votata al sacrificio e alla segretezza a servizio dello Stato che ha voluto trascrivere nel libro “Io vivo nell’ombra”.
Il comandante Alfa ha anche ricordato alcune missioni che lo hanno particolarmente coinvolto. “Il GIS – ha detto il comandante Alfa è un reparto aperto a tutti, spiegando l’iter da seguire per intraprendere questo percorso che egli definisce “missione” con l’auspicio che ci siano sempre più donne”.
Le dichiarazioni nel servizio video