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Diventare pizzaioli in un carcere minorile: ad Airola una storia di speranza e dignità

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Donare un futuro e una piena riabilitazione umana è la sfida più difficile per le carceri italiane. Soprattutto quando si parla di carceri minorili, in cui il rischio di tornare nel circuito penale una volta scontata la pena è altissimo.

Giovedì 22 dicembre all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola si è celebrato un importante passo per dare ai giovani in carcere un’opportunità concreta per poter lavorare e non cadere di nuovo nelle maglie crimine.

Infatti, sette giovani si sono diplomati come pizzaioli professionisti. La cerimonia della consegna dei diplomi della Scuola italiana pizzaioli, che aprirà loro un’occasione concreta di lavoro una volta usciti dall’istituto, è avvenuta all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni di Airola ed è stata festeggiata con una cena a base – ovviamente – di pizza preparata dai giovani neo pizzaioli.

Hanno ottenuto il diploma grazie al Corso di formazione per giovani pizzaioli realizzato col sostegno economico della Fondazione Angelo Affinita.

“Ringrazio di cuore la Fondazione Angelo Affinita – ha detto il direttore dell’Istituto penale minorile di Airola, Antonio di Lauro -per aver pensato e strutturato un progetto così serio e impegnativo. Un grazie va a tutti, dai ragazzi ai tutor per tutto l’impegno profuso. Per fare davvero la differenza per questi ragazzi c’è bisogno del sostegno dei privati e delle imprese, perché non sempre lo Stato riesce ad arrivare e arrivare in tempo. Per fare davvero la differenza c’è bisogno dell’intervento di tutta la comunità e di tutti i cittadini.”

Il corso era dedicato ai giovani detenuti dell’Istituto ed è stato strutturato per fornire una formazione completa: non solo è stato insegnato un mestiere, ma si è trattato di vero e proprio orientamento al lavoro della durata di 260 ore, con una partecipazione di circa 20 giovani, tra cui quelli che poi hanno ottenuto il diploma, suddivise in 90 giorni lavorativi fino a dicembre 2016.

Il corso ha visto il conivolgimento di importanti professionisti del settore, che hanno coordinato e supervisionato il lavoro dei giovani: Marco Amoriello – pizzaiolo e 1° classificato al Campionato Mondiale della pizza per ben tre volte – Domenico Comune, panificatore professionista e tutor esperto nella gestione di gruppi di lavoro e Patrizia Flammia, orientatrice al lavoro.

I ragazzi che hanno superato una prima fase del corso, sono stati poi ammessi allo stage, svoltosi presso la Pizzeria “Il Guappo” di Moiano.

Per i giovani detenuti è stata un’occasione unica non solo per imparare un mestiere, ma anche – e soprattutto – una preziosissima occasione di crescita umana, di lavoro su di sé per “essere”, prima ancora di “fare”.

Il percorso firmativo ha sfruttato il forno professionale presente all’interno dell’Istituto e ha avuto una parte dedicata all’apprendimento e perfezionamento delle abilità pratiche, alternata a sessioni teoriche per riuscire a cogliere i migliori frutti del lavoro, correggere gli errori e fare le opportune valutazioni nella gestione di un magazzino alimentare a supporto di una pizzeria.

Si è creata una bella intesa fra i tutor, i giovani e l’Istituto che ha creato entusiasmo fra i ragazzi: è davvero scattata la molla del cambiamento, fondamentale per rimettersi in discussione e iniziare una nuova vita.

Come testimoniano le parole del sindaco di Ariola Michele Napoletano, presente alla cerimonia di premiazione:

“Il carcere di Airola è una struttura che si trova nel centro e nel cuore della città, è un simbolo di un impegno sociale e di relazione con i cittadini. Un luogo di vera riabilitazione, lo dimostrano i ragazzi ammessi al lavoro esterno che vengono impiegati presso il Comune o nelle attività commerciali del centro. I giovani detenuti si sentono accolti e questo li sostiene nel passaggio di integrazione una volta usciti. Airola sta diventando sempre più un esempio concreto per una vera riabilitazione.”

Una convinzione che si fa strada anche nei ragazzi dell’Istituto, come dichiarato da uno dei giovani diplomati: “È stata la prima volta che mi sono veramente impegnato in qualcosa. La pizza napoletana fa parte della nostra tradizione e della nostra vita. Abbiamo davvero visto una prospettiva di vita e di lavoro. Voglio chiudere con il passato, anche per dare un futuro a mio figlio.”

Il Corso di formazione per giovani pizzaioli segue la strada già tracciata in passato con “CreAttiva”, laboratorio artigianale promosso dall’Istituto penale per minori di Airola, sempre col sostegno della Fondazione Angelo Affinita. Una collaborazione che prosegue da anni e che crede fortemente in un progetto di cambiamento umano e professionale.

Il modo migliore di restituire dignità e dare l’occasione di continuare a camminare con le proprie gambe.

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