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Matrimonio, aumentano le cause di annullamento nel Sannio

Il dato emerge dalla relazione del Tribunale Ecclesiastico interdiocesano e d'appello beneventano, presentata stamane nel corso dell'inaugurazione del nuovo anno giudiziario

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Nel 2015 sono 381 le cause matrimoniali decise tra la prima e la seconda istanza dal tribunale ecclesiastico interdiocesano e d’appello beneventano. Il dato rivela un aumento rispetto al 2014 quando sono stati chiusi, invece, 363 processi, 18 in meno, e in particolare è stata registrata una costante crescita delle cause introdotte in prima istanza in concomitanza con l’abolizione della doppia sentenza conforme e l’avvio del cosiddetto processo breve, voluto da Papa Francesco.

E’ quanto emerso dall’analisi elaborata dal foro ecclesiastico interdiocesano beneventano e presentata dal vicario giudiziale mons. Pietro Eduardo Russo, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2016 svoltasi questa mattina presso l’Arcidiocesi di Benevento alla presenza dell’arcivescovo Andrea Mugione e del preside delle facoltà di Diritto canonico e Diritto civile della Pontificia Università Lateranense, Manuel Jesus Arroba Conde.

L’aumento del fenomeno, secondo mons.Russo, è la conseguenza della riforma del processo breve voluto dal Papa su cui il nuovo anno giudiziario si dovrà concentrare.

In particolare, in prima istanza sono state decise in totale 41 cause di annullamento: in senso affermativo 39 cause matrimoniali, perlopiù per esclusione di indissolubilità, ovvero una sorta di ripensamento sulle nozze sopraggiunte difficoltà interne alla coppia e per l’assenza di volontà di avere figli, ma anche per incapacità psichica dei contraenti (6), difetto giuridico (3), simulazione (2) e mancanza di fedeltà (2).

Sono 24 le cause provenienti dalla Diocesi di Benevento, 3 da quella di Cerreto-Telese-Sant’Agata de’ Goti, 12 da quella di Avellino e 2 da quella di Ariano Irpino-Lacedonia. In seconda istanza, invece, sono state decise 340 cause provenienti dai tribunali ecclesiastici pugliese e abruzzese.

I risultati complessivi relativi al lavoro svolto dal tribunale e comprendenti le decisioni in prima e seconda istanza riguardano 139 casi di annullamento per esclusione dell’indissolubilità, 81 per esclusione della prole, 7 per l’esclusione della fedeltà e 54 per simulazione totale.

“I dati e questi capi di nullità che riguardano le proprietà essenziali e le finalità del matrimonio evidenziano – si legge nella relazione di mons. Russo – una forte crisi dell’istituto matrimoniale ma anche la superficialità e il relativismo etico e sociale con cui tanti giovani e non si avvicinano al matrimonio su cui quale la comunità ecclesiale deve riflettere e lavorare per un’adeguata preparazione al matrimonio.”

Si tratta, insomma, di una tendenza che rileva la fragilità della coppia su cui, secondo Mugione, “è necessario che la comunità ecclesiale accompagni attraverso l’esercizio della fede e l’ ascolto, aiuti al discernimento, ovvero a far comprendere e ammettere gli errori commessi e a reintegrare la coppia facendole trovare una via di riconciliazione nella prospettiva dell’amore fedele, unico, indissolubile che rimane – ha aggiunto – il nostro ideale e diventa oggi il punto d’arrivo e non più il punto di partenza.”

L’affermazione dell’arcivescovo vuole essere anche provocatoria in merito alla riforma del processo e all’esperienza sinodale che ha sancito l’apertura della chiesa anche ai divorziati e una maggiore propensione a snellire la procedura per la nullità matrimoniale perché la chiesa sia vicina a fedeli che soffrono.

“La Chiesa – ha detto Mugione – non cambia la sua dottrina ma certamente è giusto che cambi lo sguardo verso le persone in difficoltà.”

La tendenza in realtà si allinea a quella rilevata dall’Istat nel 2014 secondo cui per la prima volta il numero dei matrimoni scende sotto quota duecentomila e in particolare diminuisce la propensione al matrimonio religioso. Negli ultimi cinque anni sono 44 mila in meno le nozze celebrate con rito religioso in particolare al Nord e al Centro Italia dove invece aumentano i matrimoni con rito civile.

Le dichiarazioni nel servizio video

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