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Alluvione, consiglio straordinario alla Camera di Commercio. Campese: “Facciamo ripartire la produzione”
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GUARDA VIDEO Rimettere in moto l’economia, riportare tutto alla normalità quotidiana e, soprattutto, non dimenticare i piccoli imprenditori. Sono stati questi i temi principali affrontati nel corso del Consiglio straordinario della Camera di Commercio, di questa sera. Presenti tutti gli esponenti delle associazioni di categoria, le sigle sindacali e il sottosegretario alle Infrastrutture Umberto Del Basso De Caro.
La priorità, dunque, è non fermare le produzioni per dare un segnale forte. Intanto, all’ente di piazza IV Novembre continuano ad arrivare le prime ricognizioni dei danni dall’intera provincia. Una cifra complessiva che, secondo una stima, potrebbe aggirarsi intorno ai 500 milioni di euro. Numeri importanti che spingono l’ente camerale ad accelerare con misure per sostenere le vittime dell’alluvione.
“Accanto ai 500mila euro già stanziati – ha commentato il presidente Antonio Campese – stiamo cercando di attingere anche ad un fondo di Unioncamere e a breve incontrerò anche i vertici degli istituti di credito”.
In questo difficile momento è anche fondamentale investire sull’immagine del Sannio. Per questo, nel corso dell’assise è emersa anche la proposta, accolta dall’assessore comunale alle Attività produttive Danilo Nicola De Luca, di migliorare ed allargare a tutta la città la presenza delle luminarie natalizie e delle attività che possano essere da volano per i commercianti.
Un’idea che potrebbe rivelarsi vincente, ma che nel puzzle post alluvione necessita di un passaggio precedente: la rete stradale. Fondamentale sarà la riqualificazione della viabilità, senza la quale il Sannio resta ancora isolato. Si tratta di misure tese al sostegno dei piccoli e medi imprenditori e dei loro dipendenti e che dovrebbero essere portate a fine mese nel prossimo consiglio camerale.
Il maltempo degli scorsi giorni, oltre ai danni, porta anche con sé anche una riflessione sul destino del Sannio e dei suoi Enti locali che rischiano di scomparire tra pieghe delle normative calate dall’alto, come la pioggia che distrutto il territorio.