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Valle Telesina

Telese Terme: messa in sicurezza della scuola primaria, l’opposizione attacca l’amministrazione comunale

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“Scuola Primaria: la maggioranza, volente e pigra, prende tempo per imporre la turnazione, che causerà disagi a due scuole. Invitiamo il sindaco a disporre un’istruttoria tecnico-amministrativa seria e partecipata. Per risolvere le emergenze occorre lavoro, serietà e trasparenza, evitando la ricerca del pelo nell’uovo”. Così in una nota alla stampa i consiglieri di minoranza al Comune di Telese Terme.

“L’assemblea pubblica del sei agosto – scrivono – sancì la contrarietà della stragrande maggioranza dei genitori al turno pomeridiano. Scaturirono, da parte delle opposizioni consiliari, ben quattro proposte alternative, tempestivamente comunicate al Sindaco, Pasquale Carofano.

Durante l’assemblea abbiamo evitato ogni giudizio sulla condotta dell’amministrazione comunale, essendo doverosamente impegnati nella ricerca e condivisione di soluzioni praticabili. La riposta è stata quella di sempre: un assordante silenzio della maggioranza, che non ha ritenuto di aprire un confronto né con noi né con i genitori. Questi ultimi, va ricordato, hanno saputo dei problemi solo a fine luglio, quando fu comunicata ai rappresentanti di classe la decisione, già assunta, del turno pomeridiano, senza che i genitori potessero dire la loro.

L’amministrazione poteva e doveva evitare i gravi disagi e le preoccupazioni dei genitori, una parte dei quali potrebbe decidere di iscrivere altrove i propri figli. Gli unici a preoccuparsi di dare informazioni e lavorare per delle alternative siamo stati noi delle opposizioni, e per questo ci hanno accusato di fare propaganda.

Riteniamo – aggiungono nella nota – che all’invio del progetto esecutivo al genio civile non abbia fatto seguito un’azione costante e pressante per l’ottenimento del necessario parere. Non sappiamo se e quali sollecitazioni siano state effettuate in tal senso. È nostra convinzione che la sottovalutazione del problema, grave di per sé, sia stata agevolata dal clima elettorale, in cui il sindaco ha coinvolto l’intera macchina amministrativa, letteralmente assoggettata alla necessità di avviare e completare una serie straordinaria di lavori pubblici, proprio nelle settimane e nei giorni che hanno preceduto il voto amministrativo (31 maggio). Lavori e procedure delle quali chiederemo conto con provvedimenti specifici.

Una maggiore attenzione, e una maggiore capacità, avrebbero consentito di avviare il cantiere ai primissimi di giugno. Addirittura, prevedendo di svolgere le elezioni in altro luogo, i lavori potevano iniziare anche a fine maggio.

Preghiamo di evitarci – proseguono – la favola del parere del Genio civile sarebbe giunto a metà luglio, e da questo sarebbe scaturito il ritardo nell’apertura del cantiere. Infatti il parere ci risulta pervenuto soltanto pochi giorni fa. Il comune di Telese si è assunto la responsabilità di avviare i lavori senza il parere. Ha fatto benissimo, visto lo stretto cronoprogramma, da rispettare assolutamente anche per evitare il definanziamento dell’opera. Ma la domanda è questa: perché tale responsabilità non se l’è assunta a metà maggio o agli inizi di giungo? Perché arrivare a metà luglio e perdere un mese e mezzo di preziosissimo tempo? La risposta ce la siamo già data: perché l’attenzione Sua e degli Uffici era totalmente concentrata su altre priorità.

Invitiamo poi il sindaco a risparmiarci la retorica dell’attenzione sulla sicurezza dei bimbi. Rammentiamo l’iniziale e ostinata contrarietà del sindaco ad indicare, come opera prioritaria per il finanziamento, l’intervento di messa in sicurezza sismica nella procedura della cosiddetta accelerazione della spesa, attivata dalla Regione Campania. Le priorità riguardavano opere più visibili: marciapiedi e strade. Del resto, le elezioni si avvicinavano e si doveva realizzare qualcosa di appariscente. Diamo atto al sindaco Carofano di aver successivamente mantenuto tale indirizzo, del quale oggi chiediamo il dovuto resoconto.

Per il sindaco il finanziamento per la scuola primaria – conclude l’opposizione – andava trovato in futuro, con altri strumenti. Pertanto alla richiesta di finanziamento egli fu “costretto” ad adeguarsi, in virtù di un serrato confronto interno. Salvo poi ricredersi soltanto dopo il 29 dicembre 2013, giorno delle scosse telluriche che interessarono anche Telese Terme. Analogo discorso si potrebbe ricordare in merito alla convenzione con l’Università del Sannio, finalizzata proprio alla qualità e alla sicurezza delle scuole, su cui non ci fu mai nemmeno una risposta.

Purtroppo il dato di fatto è questo: l’amministrazione trasforma in problemi anche le opportunità e rimane sorda alle richieste che, benché ben argomentate, possano mettere in luce i suoi limiti”.

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