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Rifiuti, la Provincia stabilisce il costo di conferimento allo Stir: nel Sannio si pagano 199 euro a tonnellata
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La Provincia di Benevento ha stabilito il costo di conferimento agli impianti di smaltimento e trattamento rifiuti per gli anni 2014/2015. Il presidente della Rocca dei Rettori Claudio Ricci, attraverso una delibera del 23 giugno scorso, ha disposto che la somma necessaria per coprire tutte le spese di gestione è di 199 euro più Iva a tonnellata, tariffa fissata come definitiva per il conferimento 2014 e provvisoria per l’anno 2015.
Una spesa scaricata sugli Enti locali e di conseguenza sui cittadini. La legge 195 del 2009, contenente disposizioni urgenti per la cessazione dello stato di emergenza in materia di rifiuti, si legge nell’atto dalla Rocca, riporta che “i costi dell’intero ciclo di gestione dei rifiuti di competenza delle amministrazioni territoriali trovano integrale copertura economica nell’imposizione dei relativi oneri a carico dell’utenza”.
Come è noto, alla società Samte sono affidati la realizzazione e la gestione di tutte le attività e servizi connessi al ciclo integrato dei rifiuti e la gestione di 9 siti. Di questi: le discariche di Sant’Arcangelo Trimonte e di San Bartolomeo in Galdo e l’impianto di compostaggio di Molinara sono inutilizzabili in quanto sottoposti a sequestro giudiziario.
Le entrate economiche della Samte pertanto provengono dalla applicazione della tariffa relativa al solo costo di conferimento del rifiuto indifferenziato, effettuato dai Comuni della provincia presso lo stabilimento funzionante di selezione e tritovagliatura del rifiuto urbano indifferenziato di Casalduni.
Per l’anno 2014, oltre al costo aggiuntivo di 70 euro per tonnellata per il conferimento al termovalorizzatore di Acerra, si sono verificate alcune criticità che hanno portato ad un incremento economico del costo di smaltimento presso lo Stir.
In particolare, spiega la Provincia, la mancanza di un impianto di discarica funzionante sul territorio provinciale ha obbligato la Samte a portare fuori regione il rifiuto residuo dello Stir. Dall’aprile 2014, inoltre, è stato determinato – a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato – un blocco ai conferimenti fuori regione portando così ad un ulteriore aumento del 50%.
I costi relativi alla gestione dei siti e degli impianti dismessi è di oltre 940mila euro. La Rocca ha stanziato, per il 2014, 600mila euro. La restante parte, dunque, deve essere coperta necessariamente tramite l’incremento del costo tariffario.
Il tutto, in attesa della costituzione degli Ato che dovrebbero subentrare alla Samte nella gestione del ciclo dei rifiuti e di una maggiore chiarezza a livello normativo. Al momento, infatti, gli impianti sarebbero sotto alimentati, anche a causa dell’alta media di raccolta differenziata che ha prodotto una diminuzione dei rifiuti, con ripercussione sull’occupazione oltre che sui costi di gestione.