POLITICA
Trasparenza e accesso agli atti pubblici, i tre consiglieri sanniti ricevuti dal prefetto
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Il Prefetto Paola Galeone ha ricevuto questa mattina i consiglieri Giuseppe Cecere, Pietro Di Lorenzo e Clemente Cecere Palazzo, che lamentano il mancato accesso agli atti nei rispettivi comuni di Montesarchio, Limatola e Bonea.
Intorno alle 10:30 c’è stato il confronto sui temi della trasparenza amministrativa e dell’accesso agli atti. Gli esponenti della minoranza – si legge in una nota – hanno documentato la sistematica violazione delle prerogative e dei diritti che la Legge riconosce ai consiglieri comunali.
In particolare, – continua il comunicato – sono stati evidenziati i clamorosi casi specifici riguardanti il reiterato negato accesso agli atti, la poca trasparenza nella gestione della cosa pubblica e l’ostacolo continuo e oppressivo al mandato elettorale dei consiglieri di minoranza, che continuamente sono trattati come “consiglieri di serie B”.
Il Prefetto ha dichiarato di voler intervenire con estrema urgenza per fare in modo che sia garantito ai consiglieri di minoranza il pieno e totale accesso a tutti gli atti, nessuno escluso, come previsto dalla Legge. All’iniziativa dei consiglieri hanno nel frattempo aderito anche amministratori di altri comuni del Sannio.
E’ appena il caso di far notare – conclude la nota a firma di Cecere, Di Lorenzo e Cecere Palazzo – che ai numerosi appelli dei cosiddetti “consiglieri di serie B” ha risposto il senatore Luigi Compagna con una lettera indirizzata proprio al Prefetto. C’è stata poi un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno da parte del deputato Arturo Iannaccone. Sembra chiaro quindi che sulla vicenda dell’accesso agli atti si andrà fino in fondo. Costi quel che costi, ma l’ “apartheid” dei consiglieri comunali deve finire.