CRONACA
Benevento, rifiuti e amianto in via Grimoaldo Re: la Forestale sequestra un’area vicino Parco Cellarulo
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Lastre di eternit ed amianto in via Grimoaldo Re, al Rione Ferrovia di Benevento. Torna alta l’attenzione sullo sversamento abusivo di rifiuti lungo le strade cittadine. In mattinata, infatti, gli uomini del Nucleo Investigativo del Corpo Forestale dello Stato hanno sequestrato un’area nei pressi dell’ingresso di Parco Cellarulo, a causa della presenza del materiale pericoloso.
Il sottopassaggio era già balzato agli onori delle cronache cittadine nei mesi scorsi a causa dell’ingente quantità di rifiuti che erano stati abbandonati. Lo scorso aprile, infatti, Ntr24 si era già occupata della questione denunciando lo stato di degrado che caratterizzava l’area. Da allora poco o nulla è cambiato. Sanitari, elettrodomestici e rifiuti di ogni genere giacciono immobili tra la vegetazione e l’asfalto.
Oggi, però, è giunta la svolta: alle 9:30 gli agenti della Forestale, in seguito ad una segnalazione, hanno messo i sigilli all’intera area. Sul posto anche la Polizia Municipale, gli esperti del settore Ambiente del Comune di Benevento e l’Arpac.
Nello specifico – si legge in un comunicato stampa del Comando Provinciale – occorre evidenziare che le fibre di amianto, così come rinvenute (sparse sul suolo e frammentate), costituiscono un sostanziale pericolo per la salute, rendendo necessario l’avvio di una procedura d’urgenza finalizzata alla messa in sicurezza del sito, per poi proseguire con la bonifica dello stesso ed il relativo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi.
Domani, dunque, dovrebbe partire la messa in sicurezza dell’area, mentre per la bonifica della zona – affidata alla ditta Perna Ecologia di Marigliano – bisognerà attendere il via libera dell’Asl.
L’amianto, però, non è l’unico problema della zona. In una stradina adiacente, infatti, le nostre telecamere hanno immortalato anche un pozzo d’ispezione scoperto, attraverso il quale passano i liquami che vengono direttamente sversati nel vicinissimo fiume Calore.
Sulla questione ancora non è in programma un intervento delle istituzioni anche se è auspicabile la realizzazione di un depuratore per tutelare l’ecosistema del corso d’acqua e chiudere il pozzetto per tutelare l’incolumità di animali e persone.
Sulle sponde, ovviamente, proliferano rifiuti e buste, a due passi dall’area archeologica – ancora chiusa – che avrebbe dovuto celebrare le radici sannite e romane della città.