POLITICA
Le riflessioni di Viespoli sulla Benevento “deturpata”: attacchi al PD e al sindaco Pepe
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“La città deturpata” è il titolo del manifesto che Mezzogiorno Nazionale affiggerà in città per recuperare un confronto politico che riannodi il passato, presente e futuro della città di Benevento, offesa “nei luoghi e nelle coscienze, negli spazi urbani, e nel tessuto comunitario dal sistema delle menzogna e dalla degradazione della politica”.
Il riferimento che il presidente di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli fa – nella presentazione alla stampa anche delle iniziative culturali in programma a Napoli e Benevento i prossimi 19 e 28 maggio e il 4 giungo legati alla riforma del titolo V e alla crisi del bipoloarsimo e dei partiti – è “alla distruzione del rione Ferrovia, alla mortificazione della colonia elioterapica, la marginalizzazione di rione Libertà, agli scellerati accordi sugli elettrodotti nelle contrade”. “L’obiettivo è creare un modello diverso perché – ha detto Viespoli – “non basta governare la città per governare Benevento”.
La lunga conferenza stampa durata due ore si è concentrata molto sulla questione dell’etica pubblica “la cui dissoluzione attraverso il potere arrogante ed impunito ha delegittimato le istituzioni e le sue funzioni”. Il riferimento è alle inchieste “Mani sulla città” e “Tabula rasa” per le quali Viespoli ha ribadito “l’opportunità al tempo giusto delle dimissioni del sindaco Pepe”, affermando che “non si può accusare soggetti esterni, ovvero la grillina Sarti, per gridare ala lesa immagine delle città”. “Le cause sono endogene – ha sottolineato – e il nodo non è Pepe ma il Partito Democratico”.
Critiche anche all’opposizione consiliare che “non si può fermare a programmare ordini del giorno ma deve creare le condizioni affinché il processo politico accompagni la rivoluzione istituzionale”. E Viespoli non nega il desiderio di “una destra ricomposta nei suoi contenuti storici, al momento in diaspora”. “Sono senza partito – ha detto – ma non posso e non voglio dialogare con chi non mi chieda di raccontare la storia della destra italiana”.
“Non posso stare in una forza politica che recupera una leaderismo di seconda mano”, ovvero il Nuovo Centro Destra, di cui non condivide l’operazione politica “e non per ragioni di territorio” – ha evidenziato – né “con un partito che non riconosca l’importanza di rievocare anche simbolicamente Alleanza Nazionale”.
Il riferimento è a Fratelli d’Italia, che “non ha saputo ricomporre la destra” – ha detto. “Ma se dovessi consigliare per il voto europeo, consiglierei il centro destra non governativo”. E sull’ipotesi di creare un partito che sia guidato proprio da lui, Viespoli risponde: “Si vedrà dopo le elezioni”.