CULTURA
“UniversoTeatro”: convegni, spettacoli e laboratori chiudono la XXXIV edizione di Benevento Città Spettacolo
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Presentato il terzo ed ultimo week end della XXXIV edizione di “Benevento Città Spettacolo”. Così come l’apertura del festival, affidata ai giovani del conservatorio sannita Nicola Sala, anche la chiusura strizza l’occhio alle nuove generazioni con la presenza in cartellone di “UniversoTeatro”, la “tre giorni” di teatro universitario creata dal regista Ugo Gregoretti e curata dalla Solot Compagnia Stabile di Benevento.
Tre le performance teatrali in programma: “La giostra Furiosa” del Cut dell’Università del Sannio; “Il corpo immaginario”, uno stage ed uno spettacolo a cura del mimo Michele Monetta e “Gli amanti del sogno”, realizzato dalla Link Academy di Alessandro Preziosi.
Accanto alle esibizioni ci sarà anche una tavola rotonda sul tema: Il Teatro: quale presente? Quale futuro? e sarà consegnato anche il premio “Universo Teatro”, che quest’anno è stato assegnato ad Alessandro Preziosi.
“La presenza all’interno del festival di Universo Teatro – ha commentato il direttore artistico di Città Spettacolo, Giulio Baffi – è di fondamentale importanza per avvicinare le nuove generazioni ai linguaggio teatrale”.
Nel week end spazio anche al racconto multimediale “Immaginando Benevento: storia costume e società” a cura dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e al “Video Varietà”, iniziativa per giovani videomaker che realizzeranno degli spot per il festival.
Un modo, dunque, per avvicinare i cittadini alla kermesse sostenuto anche dall’assessore comunale alla Cultura Raffaele Del Vecchio.
“Al termine di Città Spettacolo – ha spiegato l’assessore – ho intenzione di creare una consulta delle associazioni culturali cittadine che dovrà servire da supporto alle iniziative dell’amministrazione”.
La proposta va inquadrata, infatti, in un discorso più ampio che riguarda le difficoltà nell’ottenere i finanziamenti dalla Regione. “Bisogna fare massa critica per tutelare le eccellenze del Sannio – ha concluso Del Vecchio – perché attualmente in Campania non c’è una politica culturale valida, ma solo una distribuzione di denaro pubblico”.