POLITICA
Elezione diretta del sindaco, confronto Viespoli-Bassolino. L’ex Governatore campano: “Non mi ricandido a Napoli”
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Pasquale Viespoli e Antonio Bassolino, due pezzi di storia politica, destra e sinistra, Movimento Sociale e Partito Comunista nelle radici, che si confrontano oggi.
E ad unirli c’è un tema: l’elezione diretta del sindaco. Esattamente vent’anni fa, i due primi cittadini, Viespoli di Benevento e Bassolino di Napoli, venivano scelti alla guida dei rispettivi capoluoghi campani con una formula completamente nuova rispetto al passato.
Guai a pensare che si tratti di un puro tuffo nostalgico, o banale amarcord. Per l’ex senatore sannita Viespoli “il dibattito al Museo del Sannio è stato una rilettura utile per capire e magari dare una svolta al presente”.
Elezione diretta del sindaco che avrebbe potuto aprire la strada ad un modello presidenzialista tanto caro all’ex primo cittadino di Benevento.
Un processo di riforma che in Italia stenta a decollare avviluppata com’è – secondo Viespoli – “in un dilagare di autoritarismi e personalismi che allontanano i cittadini dalle istituzioni”.
Un distacco ormai alla deriva dalla politica che può essere spiegato per Antonio Bassolino nell’assurda e vergognosa – la chiama- legge elettorale del Porcellum.
“Abbiamo – dice – due sistemi in antitesi. Per i comuni c’è la possibilità di scelta in capo ai cittadini, mentre in Parlamento sono i partiti che decidono candidature e rappresentanze”.
Alla domanda se, come nel passato anche nel futuro, Bassolino e Viespoli saranno uniti magari da un terzo mandato a sindaco chi per Benevento e chi per Napoli, l’ex Governatore campano risponde: “Io ho già dato. La questione importante è non perdere ciò che di buono è stato fatto”.