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POLITICA

La proposta del M5S: utilizzare i soldi del digestore telesino per mettere in sicurezza la discarica di Sant’Arcangelo

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato dal Movimento a 5 stelle di Telese Terme, in cui propone di dirottare i soldi necessari per la costruzione del digestore a favaore della messa in sicurezza della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.

“Nel Consiglio Comunale di Telese Terme del 31 Maggio scorso vi era un ordine del giorno, proposto dalla minoranza e respinto, che prevedeva il diniego e l’indisponibilità alla realizzazione di un impianto di digestione anaerobica a Telese Terme. Nel motivare il voto contrario all’ordine del giorno, il Capogruppo di maggioranza Bozzi incorreva in errore quando dichiarava che la Regione Campania, con la delibera di Giunta n. 604/2011, erogava un finanziamento di 10 milioni di euro alla provincia di Benevento, per l’impiantistica necessaria alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Questo errore nella dichiarazione di voto, unitamente al cenno del Vice-Sindaco Aceto sul proprio personale impegno teso ad ottenere tale finanziamento, ci induce ad offrire un contributo di chiarezza sull’intera vicenda.

CRONOLOGIA:
1) Agosto 2008: I lavori di preparazione delle vasche principali della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte sono interrotti perché l’area è interessata da dissesti;
2) Febbraio 2009: Frana nel cantiere e discarica di Sant’Arcangelo Trimonte chiusa per alcuni giorni;
3) Marzo 2011: Provvedimento di sequestro della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, emesso dal GIP del Tribunale di Benevento, per illecito smaltimento del percolato, pericolo di frana e disastro ambientale;
4) Il 24/5/2011 la Regione Campania, con la delibera n. 226, programmava le risorse finanziarie di cui al DL 196/2010, per un importo pari a 150 milioni di euro, così distribuiti: 30 milioni per impiantistica, 20 milioni per il ciclo integrato rifiuti e circa 100 milioni per la raccolta differenziata;
5) Il 29/10/2011 la Regione Campania, con la delibera n. 604, approvava il piano di riparto dei 150 milioni di euro, che prevedeva il finanziamento di 10 milioni di euro con la seguente destinazione: “Interventi infrastrutturali-Discarica di Sant’Arcangelo Trimonte”;
6) Il 20/1/2012 il C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), con la deliberazione n. 8, giudicava finanziabili alla Regione Campania 57 interventi per un costo totale pari a 204 milioni di euro; tra i 57 interventi il n. 13 era destinato ad un “Contributo straordinario per il dissesto idrogeologico del sito in territorio del Comune di Sant’Arcangelo Trimonte”, pari a 10 milioni di euro; tuttavia, già dalla tabella allegata alla delibera del CIPE, si evinceva come le risorse economiche disponibili ammontavano a soli 19 milioni e 793mila euro;
7) Il 29/5/2012 il quotidiano “Il Denaro” annunciava che il Governo disponeva di copertura finanziaria per soli 19 milioni e 793mila euro, e che solo 7 dei 57 interventi erano salvi; tra gli interventi senza copertura vi era quello di Sant’Arcangelo Trimonte;
8) Il 31/7/2012 la Regione Campania, con la delibera n. 385, su richiesta dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Benevento, modificava il piano di riparto previsto nella delibera 604, sostituendo “l’intervento infrastrutturale – discarica di Sant’Arcangelo Trimonte” di importo pari a 10 milioni di euro con il seguente: “Impiantistica da realizzarsi nella Provincia di Benevento – rif. Nota Amministrazione Provinciale di Benevento n. 5811 del 13/4/2012” per un identico importo complessivo.

Per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte erano dunque previsti 10 milioni di euro provenienti dal Fondo aree sottoutilizzate, annualità 2007-2013, per interventi infrastrutturali, più altri 10 milioni di euro provenienti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (delibera CIPE) quale contributo straordinario per il dissesto idrogeologico, per un totale di 20 milioni di euro. Dalla precedente cronologia, per la discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, emerge dapprima il danno con la mancata copertura finanziaria del contributo CIPE, poi la beffa con il dirottamento dei fondi per l’intervento infrastrutturale sulla discarica, e per farne che cosa? Per finanziare i progetti dei biodigestori a Telese Terme, a Molinara ed a Benevento.

La delibera di Giunta regionale n. 385 era di Luglio 2012 ed i giornali già a Maggio 2012 annunciavano la mancata copertura del contributo CIPE; e allora perché trasferire l’unico finanziamento rimasto? Le popolazioni che vivono nell’area della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte si sono viste imporre con la forza una discarica costruita in zona a rischio frana ed a rischio sismico. Si è prodotto un disastro ambientale che produrrà danni alla salute per il prossimo decennio. In questi giorni hanno ricevuto avvisi di garanzia il responsabile tecnico dell’impianto di S.Arcangelo Trimonte e l’amministratore unico della “Daneco Impianti”, azienda che si occupa della gestione dell’impianto. Le accuse mosse dal Tribunale di Benevento sono: Inquinamento del suolo, del sottosuolo e delle acque, mancato avvio di interventi di messa in sicurezza per la salvaguardia dell’area, mancata copertura con teli impermeabilizzati dei rifiuti e degli accumuli di percolato, mancata prevenzione su movimenti franosi e su relativo inquinamento.

Gli italiani che vivono nell’area di S.Arcangelo Trimonte sono uguali a tutti gli altri italiani. Quei soldi erano, e sono più importanti e più utili per quella gente che soffre e non per un impianto inutile a Telese Terme. Chiediamo che si abbandoni l’idea dei progetti di biodigestione anaerobica e si spendano quei 10 milioni di euro per mitigare i danni prodotti e rendere più sicura l’area di S.Arcangelo Trimonte. Ci appelliamo alla sensibilità dei Sindaci della Provincia, affinchè si impegnino a far tornare quei soldi la dove erano destinati. Chiediamo di avviare il percorso virtuoso previsto nella strategia Rifiuti Zero e ci auguriamo che il legislatore ponga fine alla ingorda speculazione sulla produzione e vendita di energia elettrica, pagata dai cittadini a chi la fornisce 28 cent/Kwh, cioè 4 volte più il valore di mercato. Solo così i biodigestori anaerobici saranno utili esclusivamente nelle aree rurali ed alle Aziende agricole e zootecniche per il loro esclusivo fabbisogno energetico”.

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