CULTURA
Don Merola a Benevento. Monito ai giovani: “Spegnete il computer e accendete il cervello”
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Ha detto no alla camorra, no alla politica. Don Luigi Merola, il parroco di Forcella che dal 2004 vive sotto scorta per aver sfidato la criminalità organizzata, è stato ospite di un incontro a Benevento dove si è parlato di disagio giovanile.
Tema che don Merola conosce bene perchè quotidianamente impegnato nel recupero di bambini svantaggiati, ragazzi che non vanno più a scuola, solo a Napoli sono 12mila.
Appena prende la parola si alza per incontrare alcuni studenti che hanno voluto rivolgergli delle domande.
Come può la scuola cambiare le sorti di un mondo così deviato? Chiede una ragazza.
E don Merola risponde: “La mia è un’idea di scuola gratuita, dove si studia e si fa sport, aperta dalle 8 del mattino alle 8 di sera”.
“Non servono più eserciti o più carabinieri” – dice. Investire sulla formazione – per il prete napoletano – è l’arma più forte contro il disagio giovanile.
Scherza con i ragazzi che nella sala del Museo del Sannio lo incalzano con le domande. Ad uno di loro don Merola mette anche il collarino ecclesiastico.
Mescola il dialetto all’italiano strappando sorrisi, racconta aneddoti della sua prima esperienza da prete a Napoli quando aveva solo diciassette anni.
Oggi ne ha quaranta e ha scelto di seguire un’unica missione, rifiutando anche le proposte di chi come Silvio Berlusconi qualche tempo fa gli chiese di scendere in politica.
“No grazie, un prete è di tutti e non può essere schierato” gli ha risposto don Merola.