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Tarsu 2012, la Uil: “A Benevento nessun aumento. Si pagherà quanto corrisposto nel 2011”
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“La notizia positiva è che la Città di Benevento non ha aumentato, almeno per il 2012, la tariffa sui rifiuti solidi urbani e quindi si pagherà mediamente quanto corrisposto nel 2011, ovverossia 276,92 euro”. E’ quanto si rileva dai dati emersi dal monitoraggio svolto dall’Osservatorio periodico sulla fiscalità locale della UIL, Servizio Politiche Territoriali, su un campione composto dalle 64 Città capoluogo di provincia che hanno già deliberato per quest’anno.
Trentuno città hanno aumentato la tassa e 30 hanno confermato le tariffe dello scorso anno. Soltanto 3 Città sono in controtendenza: Lucca – 7,5%; Treviso – 5,4%; Teramo – 4,8%.
Per il monitoraggio, si è preso a riferimento un nucleo familiare composto da 4 persone con un appartamento di 80 mq.
Nel 2012, infatti, – si legge nella nota – per le famiglie italiane la stangata per questa tassa sarà di 225 euro medi, con un aumento del 2,4% rispetto al 2011 e del 14,3% rispetto agli ultimi 5 anni.
I dati dicono che a Bari nel 2012 l’aumento sarà del 30% rispetto all’anno precedente; a Milano del 20,1%; a Novara del 19,2%; a Firenze del 16,6%; ad Avellino del 15%; a Mantova dell’8,5%; a Ravenna del 7,6%; a Siena del 6,9%; a Lecco del 6%; a Palermo del 5%.
A Roma, invece, ci sarà un aumento del 2,5%, per effetto del recupero dell’Iva non fatto pagare in bolletta nel 2010. A Napoli le aliquote sono state ritoccate dalla Provincia e non dal Comune.
In valori assoluti, in un’ipotetica classifica, – aggiunge il monitoraggio – la tariffa più alta si paga a Napoli dove, per la famiglia presa a campione, l’esborso è di 427,80 euro l’anno. A Salerno si pagano 355,60 euro; ad Alessandria 337,50 euro; a Venezia 325 euro; a Siracusa 317,20 euro; a Roma 310,98 euro; a Ferrara 298,80 euro; a Perugia 291,85 euro; a Lucca 289,10 euro; a Biella 288,20 euro.
L’altra notizia che ci preoccupa molto è quella relativa all’emendamento alla spending review, che anticipa al 2013, anziché dal 2014, la facoltà di aumentare dello 0,6% le Addizionali Regionali IRPEF nelle 8 Regioni alle prese con il deficit sanitario, potrebbe trasformarsi, dal prossimo anno, in un’ulteriore stangata di 138 euro medi, per i 12,6 milioni di contribuenti residenti in quei territori.
Se le Regioni in questione (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) si avvalessero di tale facoltà, il carico fiscale medio passerebbe dai 326 euro attuali ai 464 euro l’anno prossimo, con un aumento del 42,3%. In particolare, in Campania l’aumento sarebbe di 204 euro medi (+ 57%) e quindi si passerebbe dagli attuali 358 euro ai 562 euro.
“Se la regione Campania si avvalesse di tale facoltà, – precisa il segretario Uil Benevento Fioravante Bosco – la situazione sarebbe davvero insopportabile per i lavoratori dipendenti e i pensionati. Non è più tollerabile che il governo Monti, in ogni suo decreto, provveda sempre e inevitabilmente ad aumenti tasse e tariffe! Stiamo ripetendo da tempo che la crescita economica passa attraverso una riduzione della pressione fiscale sui redditi fissi. Il decreto sulla spending review avrebbe dovuto toccare altre le voci di spesa, a partire dall’ancora abnorme costo della politica, che non può risolversi solo col riordino delle province, ma dovrebbe mettere finalmente mano alle rendite di posizione che si sono fatti, nel tempo, deputati, senatori e consiglieri regionali”.