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“Io non voglio morire di tasse”, la risposta alla crisi
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Piccoli imprenditori stritolati tre le spire della crisi economica e dalla pressione fiscale che decidono di farla finita. Gesti estremi verso chi, per mission, recupera crediti in nome dello Stato o peggio anche contro se stessi. Scene di quotidiana follia in tempo di crisi. Un’insolita prassi che va diffondendosi a macchia d’olio da nord a sud, contrastata da oggi da "Io non voglio morire di tasse…", il progetto realizzato dalla sezione sannita dell’associazione Cittadinanzattiva Campania Onlus.
“Lo sportello help di Benevento – spiega Rolando Di Bernardo, segretario regionale dell’associazione – vuole essere un supporto per i piccoli imprenditori, che rappresentano la quasi totalità del tessuto economico locale, nei confronti di Equitalia”. L’obiettivo, quindi, è quello di impedire la diffusione della psicosi. Lo sportello agirà su tre livelli: psicologico con un team di specialisti pronti ad affiancare gli imprenditori in difficoltà; tecnico giuridico per valutare la legittimità e la correttezza dell’operato degli agenti della riscossione; prospettico-gestionale teso a favorire la riorganizzazione delle imprese, in modo tale che il debito fiscale non vada ad incedere sulle attività commerciali.
“Sono già una decina le segnalazione da parte di piccoli imprenditori – sottolinea Di Bernardo – tutti gravati da difficoltà di tipo fiscale che oscillano tra i 50 e i 125mila euro. A subire di più il peso della crisi nel Sannio sembrano essere le imprese di trasporto, quelle edili ed i piccoli commercianti. Ma la preoccupazione maggiore – prosegue il segretario – è l’accesso alla liquidità finanziaria, che contempla il rischio di cadere nella rete dell’usura”.
Antonio Zamparelli