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ECONOMIA

Presentato il ME.La, il laboratorio mediterraneo di nanotecnologie e biotecnologie

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Un centro di ricerca che prevede tre laboratori, Biotecnologie – Ricerca oncologica, Calcolo ad alte prestazioni e Prototipazione virtuale avanzata, Nanotecnologie: è il ME.LA (Mediterranean Laboratory of Nanotechnology & Biotechnology), presentato questa mattina presso la sede di ricercatori su scala globale per produrre soluzioni e nuove tecnologie utili per il superamento della crisi. Il centro sarà articolato in due sedi, presso il Consorzio Asi e nel comune di Pietrelcina, in provincia di Benevento, e la sua presentazione è stata al centro della ‘Giornata dell’Innovazione’ organizzata nell’ambito della settimana della cultura scientifica da Futuridea, insieme con la Fondazione Mib (Mediterranean Institute of Biotecnologies), il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Benevento (Asi) e la Camera di Commercio di Benevento.

“L’idea è quella di studiare le strutture modellando l’intero sistema partendo dalle componenti individuali. Un sistema di prototipazione che riduca i costi e agevoli le fasi creative abbattendo la barriera tra materiale e virtuale” ha spiegato Salvatore Rampone che insegna Sistemi di Elaborazione delle Informazioni nell’università del Sannio e futuro scientifico direttore del laboratorio Calcolo ad alte prestazioni e Prototipazione virtuale. Il laboratorio, ha aggiunto, prevede la visualizzazione, caratterizzazione e manipolazione di materiali e dispositivi a scala nanometrica tramite metodi di calcolo e di immagine con risoluzioni spaziali che vanno dal micron fino sotto il livello molecolare. L’uso del calcolo ad alte prestazioni consente di risolvere numericamente problemi quantistici relativi a sistemi con migliaia di atomi e problemi di dinamica molecolare classica con centinaia di milioni di atomi”.

La presentazione del ME.LA fatta da Rampone è stata arricchita da una simulazione in 3D dell’assemblaggio di una nano-macchina realizzata con il contributo tecnologico di SpinVector di Benevento.
Oltre al laboratorio di calcolo e prototipazione è previsto un laboratorio di nanotecnologie che punti a realizzare “dei veri e propri nanolaboratori fotonici e/o plasmonici multifunzione all’interno di una fibra ottica standard, che ha il diametro dell’ordine del decimo di millimetro, capaci di scambiare e manipolare informazioni o fondere dati sensoriali, fornendo caratteristiche di auto-diagnostica utili in molti settori strategici come l’ambiente, l’energia, l’agro-alimentare, la medicina, le scienze naturali e la sicurezza” ha spiegato Antonello Cutolo che insegna Elettronica all’università del Sannio, e direttore scientifico del futuro laboratorio. L’obiettivo, ha aggiunto, è realizzare nanosensori e nanodispositivi integrati in fibra ottica che vanno da campo medico alla fisica.

Il terzo laboratorio sarà dedicato alla ricerche oncologiche e biotecnologica di eccellenza, nel solco del lavoro svolto dal professore Antonio Iavarone che lavora alla Columbia University di New York. L’obiettivo è realizzare un laboratorio inserito in un circuito internazionale della ricerca di eccellenza, dove giovani talenti da tutto il pianeta lavoreranno fianco a fianco per cercare di comprendere al meglio le malattie oncologiche, con lo scopo di mettere a punto nuove e più efficaci cure. Iavarone nel suo intervento si è soffermato soprattutto sulle ricerche che sta conducendo alla Columbia University, e sulla identificazione della ‘cupola’ di geni responsabile dell’aggressività di alcuni tumori maligni al cervello.

“Con il laboratorio di bioinformatica di Andrea Califano – ha osservato Iavarone – abbiamo deciso di cercare i geni attivi nei tumori al cervello più maligni e che restano ancora incurabili, ne abbiamo identificati due e adesso stiamo cercando di identificare molecole specifiche che li bloccano”. Finora, ha proseguito Iavarone, “ abbiamo identificato due molecole specifiche e siamo nella fase di test sia in vivo sia in vitro”. Il ME. LA è un progetto al quale hanno manifestato interesse anche istituzioni come il Cern l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), università, privati. “Dobbiamo puntare sulla ricerca per creare un futuro per i nostri giovani – ha osservato il presidente del Mib Carlo Landolfi – inizialmente avevamo progettato un grandissimo centro di ricerca, ora abbiamo puntato anche su altri settori e stiamo cercando di allargare la rete di collaborazione intorno a questo centro per riuscire a creare un progetto in cui Iavarone, Nardone ed io abbiamo sempre creduto”.

“Il progetto Me.La – ha osservato Donato Matassino, presidente del Comitato Scientifico di Futuridea e presidente del Consdabi – promuovendo e sviluppando attività di ricerca innovativa, individuando soluzioni operative utili a erogare servizi ad alto contenuto specialistico, tende a definire l’imprescindibile legame tra ‘sistema vivente’ e bioterritorio e rappresenta un tassello fondamentale e insostituibile per la conoscenza della ‘geografia della salute di un ‘bioterritorio’ proiettabile oltre i confini del Sannio”.
Nel corso della giornata, sono stati presentati anche prototipi e progetti nati nell’ambito dell’attività di Futuridea in collaborazione con altre istituzioni che hanno ottenuto finanziamenti regionali e nazionali. Fra questi il progetto, finanziato con 433 mila euro dalla misura 124 della Regione Campania-Assessorato Agricoltura PSR 2007-2013, di una eco serra a emissione zero: la prima serra dotata di mezzi agricoli elettrici, alimentata con pannelli solari e attrezzata con lampade a led che erogano la luce personalizzata per le piante. Oltre alle macchine agricole elettriche è stata presentata anche una macchina elettrica per la mobilità sostenibile in città, chiamata 099 e realizzata dall’azienda Oelle.

Alla manifestazione hanno partecipato centinaia di persone fra cui imprenditori locali e nazionali, ricercatori e rappresentanti istituzionali. Il presidente di Futuridea, Carmine Nardone ha espresso “soddisfazione per la partecipazione così numerosa alla manifestazione”. “Sono state presentate innovazioni utili in tempo di crisi, alla quale si può rispondere solo con innovazione e originalità – ha sottolineato Nardone – e un progetto, come il ME.LA strategico per tutto il Mediterraneo”. Fra gli altri prototipi presentati, vi è un sistema chiamato Archimede per il risparmio energetico e un prototipo realizzato dalla Beta 8.0 Technology,del Gruppo Beta 80 Group associata di Futuridea, destinato alla Protezione Civile locale che consente di monitorare il territorio e gestire l’emergenza. Particolarità del sistema è che consente la collaborazione fra le persone che gestiscono l’emergenza con strumenti come tablet, smartphone, pc.

Antonio Di Lallo, direttore Generale del Gruppo di Azione Locale (Gal) Molise ha presentato il progetto “I territori che fanno la cosa giusta” che coinvolge territori di tutta la penisola e Futuridea e che ha l’obiettivo, come ha detto Di Lallo, “di costruire una rete della conoscenza e favorire l’incrocio fra domanda e offerta”.
Alla giornata hanno partecipato fra gli altri Augusto Strianese Presidente Assocamerestero, il consigliere regionale Luca Colasanto, e i parlamentari Nunzia De Girolamo, Mario Pepe e Costantino Boffa.

 

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