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Provincia di Benevento

Blu Focus: concluso il seminario sulla gestione sostenibile delle risorse idriche

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Si è concluso presso il Centro Studi di Piano Cappelle della Provincia di Benevento, il Seminario sulla risorsa idrica, dal titolo “Blu Focus”. Il workshop, voluto proprio dalla Provincia e curato personalmente dall’assessore all’ambiente Gianluca Aceto, per un uso ecostenibile della risorsa idrica e per dibattere sui relativi programmi d’intervento a tutela e valorizzazione di quella che il presidente Aniello Cimitile ha definito come la “ricchezza delle aree interne”, è durato l’intera giornata con la partecipazione di esperti, politici ed amministratori locali.

Nel corso della Tavola rotonda conclusiva, il Segretario dell’Autorità di Bacino dei Volturno Liri Garigliano, dott.ssa Vera Corbelli, ha presentato nel corso della Tavola Rotonda conclusiva il risultato di un lavoro di programmazione che la stessa Autorità ha condotto per il “Programma per il prelievo degli inerti fluviali” e la “Mappa del rischio idraulico” nel Sannio. Il Segretario ha ricordato che tali programmazioni nascono nel contesto di una intesa di cooperazione tra Autorità e Provincia che costituisce il primo esempio del genere in Campania.

Il presidente della Provincia Cimitile ha voluto auspicare che la Regione Campania voglia recepire le politiche di programmazione e i piani di intervento che la Provincia ha presentato per la valorizzazione e l’utilizzo della risorsa idrica affinché lo stessa pianificazione nazionale ne tenga conto. Si tratta di interventi, ha concluso Cimitile, che non promuovono lo sviluppo soltanto del Sannio, ma hanno una forte valenza sovraprovinciale e sovraregionale.

Il consigliere regionale Umberto Del Basso De Caro, dopo aver illustrato le recenti modifiche normative in materia di servizi pubblici ed aver contestato la confusione attuale, ha detto che occorre continuare la battaglia per la tutela dell’acqua quale bene pubblico. Secondo Del Basso De Caro l’unità di intenti delle aree interne sannite ed irpine per la tutela e la valorizzazione di questa risorsa è indispensabile e può costituire un’arma potente di sviluppo dei territori emarginati.

Il senatore Vincenzo De Luca, componente della Commissione Ambiente del Senato, ha affermato che nelle aree interne è forte il senso di responsabilità sull’uso delle acque e sui servizi pubblici, senso di responsabilità che invece appare latitante nelle fasce costiere. Egli ha dichiarato di condividere la proposizione di tenere uniti Sannio ed Irpinia nell’amministrazione delle acque.

Il Focus si è aperto nell’area del MUSA al Centro Studi Provincia di Benevento. il Seminario di Studi promosso dalla Provincia di Benevento dal titolo: “Blu Focus: conoscenza, pianificazione e gestione sostenibile delle risorse idriche”, nel contesto di “Sannio Sity 2012” di approfondimento su argomenti di rilevante interesse strategico, promossi dalla Amministrazione presieduta da Aniello Cimitile.

La sessione mattutina, moderata dal giornalista e Direttore de “Il Vaglio” Carlo Panella e curata da Tabula Rasa Eventi, è stata introdotta dall’assessore all’ambiente Gianluca Aceto che ha illustrato l’impegno della Provincia di Benevento in materia di salvaguardia e valorizzazione della risorsa idrica nel contesto delle iniziative internazionali che culmineranno con la Giornata Mondiale dell’ Acqua. Aceto, che ha ricordato l’opera di sensibilizzazione avviata dalla Provincia presso le Scuole che vedrà la partecipazione del cantautore Vinicio Capossela, alla Cerimonia di premiazione del concorso “Dimmi Tiresia, togli la sete” per gli studenti della Secondaria e dell’Università del Sannio, ha voluto sottolineare come esperti ed amministratori pubblici sono stati chiamati dalla Provincia a discutere sulla risorsa idrica, sul suo utilizzo consapevole e responsabile.

“L’acqua, ha spiegato nel corso del suo intervento, il presdiente della Provincia Cimitile – in questo contesto costituisce un fattore essenziale di sviluppo socio-economico del territorio e non solo una risorsa essenziale di carattere igienico-sanitario. La Provincia ha sviluppato piani e programmi, alcuni dei quali attendono ancora il via libero definitivo dalla Regione Campania, per far sì che si incida in positivo non solo sulla qualità della vita, ma anche sull’ambiente e sullo sviluppo. Il Sannio, infatti, che ambisce ad essere riconosciuto come la “cintura verde della Campania”, ha detto Cimitile, può contare su una risorsa straordinaria, che appunto è l’acqua: non quella del mare che lambisce la costiera amalfitana, il Golfo di Napoli, etc. ma i fiumi che bagnano e attraversano il Sannio e che danno il nome ai propri comprensori interni (il Fortore, il Tammaro, etc.). Le risorse territoriali ci sono: occorre però sfruttarle, ha spiegato Cimitile, ma sempre in un contesto eco-sostenibile di rispetto del territorio, del paesaggio e dell’ambiente. Il Presidente ha quindi elencato i provvedimenti che sono in grado di migliorare il Prodotto interno lordo provinciale e non solo: la centrale idroelettrica alimentata dall’invaso di Campolattaro; il potabilizzatore delle stesse acque dell’invaso; gli impianti di depurazione dei fiumi; il Parco delle Quattro Acque nell’area dell’invaso ideato dall’arch. Italo Rota.

«Se la Regione Campania – ha concluso il numero uno della Rocca dei Rettori – approverà in via definitiva i progetti e i programmi già presentati ad avvantaggiarsi non sarà soltanto il territorio montano del Fortore e del Tammaro, né soltanto il Sannio, ma tutta la Campania perché le ricadute degli investimenti pubblici, ma anche ed anzi soprattutto privati saranno formidabili».
 

Per il Seminario “Blu Focus: conoscenza, pianificazione e gestione sostenibile delle risorse idriche”, in corso presso il Centro Studi della Provincia di Benevento, si è svolta la annunciata Tavola rotonda sul tema “L’acqua dopo i referendum”, moderata dal giornalista Carlo Panella.

Vittorio Forte, del Forum italiano Movimenti per l’Acqua e co-estensore del quesito per il Referendum Acqua, ha ribadito che chi svolge una funzione pubblica lo deve fare nel rispetto della Costituzione, e dunque tale obbligo investe anche la gestione delle acque. Dopo la consultazione che ha esprsso in maniera netta la volontà popolare circa la tutela del bene pubblico dell’acqua, il Governo è tenuto al suo rispetto e a dare seguito al referendum nel rispetto di un voto inequivocabile che vuole che al cittadino vada restituita anche il famoso 7% della proprietà sull’acqua. Scrivere acqua, ha detto Forte, significa scrivere democrazia. Forte ha concluso che l’acqua non è più un servizio a rilevanza economica e che gli ATO devono rispondere al referendum e prevedere di dare seguito alla volontà popolare.

Raffaello De Stefano, rappresentante dell’Associazione Nazionale Autorità d’ambito, ha approfondito l’ultimo provvedimento inserito nel “decreto Crescitalia” (n.1 del 2012, art. 25) che riorganizza il settore dei servizi idrici affidando le funzioni regolatorie all’Autorità per l’energia e il gas e prevedendo novità importanti per la governance dell’acqua come le scelte per ambiti provinciali e l’integrazione operativa fra i gestori. Per le Province di Avellino e Benevento, ha sostenuto De Stefano, occorre avviare un processo virtuoso di sinergia delle zone interne che, dimenticando le “guerre dell’acqua”, possono, invece, sfruttare ciò che si può definire come un monopolio naturale ricco di sorgenti. E’ necessaria, ha concluso De Stefano, una gestione virtuosa ed efficiente di tale risorsa, e puntare al giusto ristoro da parte della regione Campania e della Regione Puglia che valorizzi Sannio ed Irpinia.

Costantino Tessarolo, direttore della rivista online “Diritto dei servizi pubblici”, ha detto che dopo il referendum il Governo ha ritenuto di escludere i servizi idrici dalla disciplina dei servizi locali, dimostrando di applicare la logica della competitività nel mercato. La normativa statale quindi non disciplina i servizi idrici che, se non vengono affidati in regime di monopolio, possono essere ancora liberi.

Domenico Cicchella, docente dell’Università del Sannio, ha detto che circa il giro di affari è delle acque minerali in Italia è di 2 miliardi di euro che costituisce un vero e proprio record tanto che il nostro Paese è il primo consumatore di acque minerali. Le acque minerali sono state oggetto di una ricerca che ha visto impegnata anche l’Università di Berlino nell’analisi di 186 bottiglie di acqua minerale di 156 marche diverse. Il risultato è stato quello che in alcune minerali ci sono tracce di sostanze nocive potenzialmente pericolose Per le acque di rubinetto la classifica delle peggiori acque vede in testa le città del nord: Mantova e alcune del Sud come Messina. Ma in generale le acque di rubinetto non presentano valori che superano i limiti normativi e sono molto più economiche.

Nel corso del “Blu Focus”, il Seminario di Studi della Provincia, sulla risorsa idrica, in corso di svolgimento al Centro Studi di Piano Cappelle, è intervenuto l’arch. Italo Rota, che ha ideato il “Parco delle Quattro acque”, iniziativa connessa allo sfruttamento dell’invaso di Campolattaro sul fiume Tammaro per fini industriali e civili con la centrale di produzione di energia elettrica, uno degli interventi strategici più importanti che la Provincia intende realizzare sul territorio sannita.

La centrale, interamente finaziata con capitale privato, darà il via ad una serie di ulteriori investimenti: proprio di questi si è occupato nel suo intervento il professionista. “Il Parco delle Quattro Acque è una iniziativa mirata alla valorizzazione del territorio sannita e delle sue numerose risorse – ha detto l’architetto. Il progetto nasce da una centrale idroelettrica che sarà realizzata dalla Società Repower. Essa ha a disposizione un grosso quantitativo di acqua e lo scopo è quello di fare in modo che tale impianto non consuma l’acqua ma che la usi con saggezza. L’impianto è legato alla diga di Campolattaro ed è posto a 500 metri al di sotto della superficie, non creando così nessun impatto visivo.

Tale impianto regolerà la rete elettrica di tutto il sud Italia. L’idea è quella di creare intorno a questo grande investimento una vera e propria rete produttiva. Quindi si è cercato di focalizzare l’attenzione sulle varie questioni legate al territorio sannita ed al suo aspetto. Si è cercato di valorizzare l’aspetto turistico del territorio stesso e si è cercato di fermare, o almeno ridurre, l’esodo dei cittadini che, pur avendo a disposizione un territorio pieno di ricchezze, tendono ad abbandonarlo.

Quindi, intorno a questo impianto sostenibile ed innovativo si è cercato di incentivare lo sviluppo dei luoghi e la loro conoscenza.

I primi interventi in progetto sono:

– un impianto di mini-idroelettrico;

– una struttura che incorpora un acquario di acqua dolce, un impianto termale e delle aree messe a disposizione dei cittadini. Tali aree sono poste ad alta quota e sono attualmente abbandonate ma possono ritornare ad essere produttive grazie all’intervento delle singole persone;

– le aree ricche di fossili e quindi la loro valorizzazione in modo da poter utilizzare la ricerca scientifica come risorsa preziosa per lo sviluppo turistico;

– L’utilizzo della fattoria di Casaldianni, nella quale con il tempo la natura ha creato una rigogliosa flora e fauna. Lo scopo è quello di “restaurare” quello che la natura ha fatto nel corso del tempo e valorizzare il sito stesso.

Progetti di questo tipo, come il “Parco delle 4 acque”, ha detto Rota, sono molto ambiziosi ma hanno anche un interesse turistico notevole. Inoltre, attraverso questo tipo di progetti, si può lavorare su nuovi sistemi senza interferire sul passato.

L’acqua è un bene comune e prezioso, ha concluso il professionista; l’acqua è la chiave per lo sviluppo del territorio sannita. Per tale ragione deve essere tutelato e bisogna difendere la biodiversità che da l’acqua stessa deriva.

Nel corso del Seminario sulla risorsa idrica, dal titolo “Blu Focus”, in corso di svolgimento presso il Centro Studi di Piano Cappelle, a cura della Provincia di Benevento, sono stati esaminati ed illustrati al pubblico alcuni dei programmi d’intervento per l’uso ecostenibile della risorsa idrica.

A tale proposito l’assessore all’ambiente della Provincia sannita, Gianluca Aceto, ha evidenziato come il Seminario “Blu Focus” intende dibattere appunto il tema “acqua” sotto una molteplicità di profili: economico, sociale, politico ed istituzionale.

Al centro dell’attenzione, per quanto riguarda la Provincia, c’è il tema dell’acqua quale bene universale pubblico, ma anche anche la razionalità del suo nell’ambito della tutela dell’ambiente e del paesaggio.

Per ottenere tali obiettivi, la Provincia – ha proseguito Aceto – sta lavorando a politiche che combattano gli sprechi delle risorse idriche e sta curando interventi per la salvaguardia della qualità delle acque. A tale scopo sono stati avviati progetti di manutenzione dei corpi idrici superficiali anche mediante iniziative di cooperazione e di sinergia istituzionale ad alto contenuto di innovazione. L’assessore Aceto ha sottolineato l’importante cooperazione con l’Autorità di Bacino del Volturno Liri-Garigliano, grazie alla quale, per il particolare impegno del Segretario dell’Autorità di Bacino, dott.ssa Vera Corbelli, sono stati definiti il “Programma per il prelievo degli inerti fluviali” e la “Mappa del rischio idraulico”.

Allo stesso modo, grazie all’Università degli Studi del Sannio, la Provincia si doterà di una “Carta ittica” del Sannio.

Questo complesso Programma, ha sottolineato l’assessore Aceto, investe equilibri e competenze sovraprovinciali e sovraregionali per le quali l’Amministrazione Cimitile richiama l’attenzione delle Autorità regionali e nazionali.

Ad assistere al Blu Focus anche studenti olandesi, ospiti da qualche giorno dell’IIS Telesi@ di Telese Terme, nell’ambito di un programma di gemellaggio. Gli studenti olandesi e telesini, accompagnati dagli insegnanti, hanno svolto il programma di scambio culturale in particolare soffermandosi sull’approccio al tema dell’acqua che si registra nei due Paesi.

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